Ricordate la brutta faccenda di questo inverno, quando Conor Oberst (Bright Eyes) fu accusato di una violenza sessuale? In buona sostanza, da un anonimo commento ad un articolo del portale xojane.com la questione aveva preso una piega molto seria e l’autrice del commento aveva fatto nome e cognome del responsabile del fatto, situandolo temporalmente a dieci anni prima, quando la ragazza era per di più minorenne. Qui un breve riepilogo.
È con gioia ma anche disappunto che possiamo annunciarvi che è tutto finito nel migliore dei modi per Conor. Gioia ovviamente per la ristabilita innocenza, disappunto e rabbia per la facilità con la quale una persona abbia rischiato di lasciare una macchia indelebile sulla vita e la carriera di un innocente. Ma andiamo con ordine: solo ieri, dopo ben sei mesi dall’infamante accusa e ad una settimana dai sospetti che il cantautore americano fosse stato scaricato dalla propria casa discografica proprio a causa delle accuse pendenti, si è arrivati alla verità dei fatti, rivelata per bocca stessa della presunta vittima, Joanie Faircloth.

Da Buzzfeed:
“The statements I made and repeated online and elsewhere over the past six months accusing Conor Oberst of raping me are 100% false. I made up those lies about him to get attention while I was going through a difficult period in my life and trying to cope with my son’s illness. I publicly retract my statements about Conor Oberst, and sincerely apologize to him, his family, and his fans for writing such awful things about him. I realize that my actions were wrong and could undermine the claims of actual sexual assault victims and for that I also apologize. I’m truly sorry for all the pain that I caused.”

Come si può leggere, vi è una completa ammissione di come quanto raccontato fosse assolutamente falso. Rimane ora aperta un’altra questione, ovvero quella della denuncia che ha subito da parte di Oberst per diffamazione a mezzo stampa: sempre secondo Buzzfeed il padre e manager attribuisce la colpa alle accuse di violenza sessuale delle mediocri vendite dell’ultimo album, Upside Down Mountain.
Riaffermando la nostra gioia per la ristabilita non colpevolezza, restiamo in attesa di nuovi sviluppi.

La calunnia è un venticello,
un’auretta assai gentile
che insensibile, sottile,
leggermente, dolcemente
incomincia a sussurrar.
Piano piano, terra terra,
sottovoce, sibilando,
va scorrendo, va ronzando;
nelle orecchie della gente
s’introduce destramente
e le teste ed i cervelli
fa stordire e fa gonfiar.
(Aria “La calunnia è un venticello“, da Il barbiere di Siviglia, di Gioacchino Rossini)