Lo scorso giovedì sera siamo stati a Milano alla Feltrinelli Red di Piazza Gae Aulenti, dove andava in scena lo showcase di Completamente Sold Out, il nuovo album dei Thegiornalisti uscito il 21 ottobre via Carosello Records.

Pubblico delle grandi occasioni che stava per far esodare anche le pile di libri nel mezzo della sala e che ha sicuramente sorpreso la stessa band, in formato ridotto per questo mini concerto acustico. Una tastiera, una chitarra ed un colorato manipolo di fan e curiosi dell’ultima ora. Era la serata dell’amore, quello che Tommaso Paradiso ci ha cantato e spammato sui social per mesi e niente avrebbe potuto fermare questa marea.

Ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con loro.

DW: L’ultima volta ci siamo visti prima del tour di Fuoricampo. In due anni vi abbiamo ritrovato a Quelli Che il Calcio, nel cd di Luca Carboni, al concerto del primo maggio e piano piano un po’ ovunque. Come si sta ai piani alti?

Thegiornalisti: Si sta bene perché cominci pian piano a viziarti. E noi ci stiamo bene nell’agio. Anche se siamo sempre legati al nostro thefurgone, a livello ideale!

DW: Diventare il top del mainstream era il tuo obiettivo dichiarato?

Thegiornalisti: No dai, il nostro obiettivo è quello di scrivere canzoni che possano lasciare qualcosa.

DW: A proposito di questo, quando scrivi vuoi emozionare o vuoi trasmettere agli altri quello che tu hai dentro?

Thegiornalisti: Ecco, direi proprio la seconda. Poi se c’è l’empatia, la corrispondenza giusta, beh, hai vinto tutto!

DW: Abbiamo letto che scrivi canz0ni quando vai sotto per una tipa. Ma allora dicci, per quante tipe vai sotto?  

Thegiornalisti: Poche. Una, due a disco, non dieci. Poi capita anche che ci siano racconti che continuano e che vanno avanti nel tempo. Oppure, ancora, pensa a Noel Gallagher che ha conosciuto una ragazza una sera a Las Vegas e le ha scritto Talk Tonight. Anche una sola notte può essere fatale. Sei in macchina, di notte, ti si ferma la macchina, entri in un bar e becchi una tipa intristita al tavolino da sola. Sai che storia?!

 

DW: Venendo al vostro nuovo album Completamente Sold Out, rimane l’impronta vendittiana, ma rispetto a Fuoricampo, si sente molto Vasco Rossi. Tra i tanti rimandi a lui, abbiamo anche scovato in Sbagliare A Vivere un giro di note di Giocala.

Thegiornalisti: Quella è proprio una citazione dichiarata, un nostro piccolo tributo a Vasco.

DW: Anche per quanto riguarda i cori, o l’azzardo delle parti parlate un po’ alla Jovanotti, rispecchiano molto le tradizioni pop italiane e gli anni di Ragazzo Fortunato. E lo stesso vale per il lavoro fatto sulle tastiere. Siete soddisfatti del lavoro finale? 

Thegiornalisti: Sì, molto! Poi sai, prima ci dicevano che facevamo anni ’80, ma prova a metterlo un disco anni ’80 dopo il nostro e vedi che è una cosa del tutto diversa. Lo stesso succede con Vasco o prima ancora quando ci accomunavano agli Strokes. Rimane sempre e comunque la nostra impronta che è moderna. Un po’ come succede con Stranger Things e i Goonies: chiaramente sono simili, ci sono forti assonanze, ma Stranger Things è una moderna hipsterata. E a noi piace così.

DW: Di Vasco non avete riportato, nella vostra discografia, i grandi inni generazionali come Siamo Solo Noi.

Thegiornalisti: Questa sarebbe davvero una cosa troppo gigante per noi. Possiamo parlare di cose più private, più “piccole”, ma che possono diventare universali solo se le condividi con altri, che siano tragedie o l’amore. Un po’ come Superamore di Gigi D’Alessio. Sto in fissa con Gigi regà (ride, ndr.)!

DW: Però molte canzoni sembrano fatte per essere cantate negli stadi. 

Thegiornalisti: Sì, ma poi magari al concerto stanno tutti zitti. Sai che tragedia.

DW: Qual è la dimensione alla quale ambite, a livello di band?

Thegiornalisti: Diciamo che quella in cui stiamo adesso è proprio nostra, va benissimo, è perfetta. Poi chi lo sa cosa succede tra due, dieci anni, possiamo aspettarci di tutto.

DW: Siete anche fan dichiarati degli Oasis. Aprireste una loro eventuale data in Italia post-reunion? Non succede, ma se succede…

Thegiornalisti: No, ci lancerebbero le lattine! Errori da non fare. Come se dovessimo aprire gli Iron Maiden, ci tirerebbero le banane, ma de fero!! Le rinforzano!

DW: Quanto amore c’è per il cinema? I vostri riferimenti al cinema del passato, nei vostri nuovi video (specialmente in quello di Completamente) non sembrano casuali.

Thegiornalisti: Tantissimo amore per il cinema. Forse è l’unica cosa che ci fa piangere per davvero, a volte anche più della musica. L’idea del video è, però, comunque del regista, Francesco Lettieri , che è davvero bravissimo: ha pensato all’idea del video, ce l’ha proposta, e noi ci siamo tuffati dentro completamente senza esitare. Noi ovviamente la viviamo in maniera più attuale, non andiamo più a Fregene, come si vede nel video, a disperarci per una tipa: nell’era dei social viviamo la vera tragedia quando c’è la doppia spunta blu di WhatsApp e non ricevi risposta!

DW: Quando vi vedremo nella nazionale cantanti e in che ruolo?

Tommaso: Dai, magari! Ma comunque io posso stare solo da metà campo in avanti. Marco (tastiere/chitarre, ndr.) lo vedo bene anche più indietro.

DW: E quando ti vedremo invece giudice ad X Factor? 

Thegiornalisti: Spero presto! Dev’essere una cosa fighissima.

DW: Avreste mai partecipato ad X Factor come concorrenti?

Thegiornalisti: Mai! Vai lì solo a fare figure di merda, nient’altro!

DW: Collaborazioni con Calcutta? Vi abbiamo visto spesso in studio insieme ultimamente.

Thegiornalisti: In realtà siamo entrambi autori Universal, quindi ci mettono tanto e spesso insieme, a scrivere.

DW: Ok ragazzi, noi vi salutiamo, voi consigliate ai nostri lettori un album italiano da non perdere quest’anno.

Thegiornalisti: Leo PariSpazio. Un disco bellissimo!