Belle-Søren-Solkær

Fra pochissimi giorni i Belle & Sebastian toccheranno la penisola per due date, il 12 luglio ad Ancona  per Spilla Festival e il giorno seguente a Sesto al Reghena per Sexto ‘Nplugged.

Noi li abbiamo intervistati in vista del loro ritorno e diversi sono gli argomenti su cui Stuart Murdoch e compagni si sono espressi: un percorso che parte dai lontani anni ’90, passando per dischi, tour e influenze varie,  e che si conclude, ancora per poco, con il loro nuovo ultimo lavoro – Girls In Peacetime Want To Dance.

Prendetevi un po’ di tempo per conoscere meglio la band di Glasgow, sia musicalmente che personalmente:

DW: Ciao ragazzi, vorrei iniziare questa intervista chiedendovi ciò: come vi siete inseriti nel mondo della musica e deciso di formare una band?

B&S: Siamo stati tutti ‘scelti’ da Stuart nel 1995. Avevamo tutti età diverse e non ci conoscevamo affatto, è stato, diciamo, interessante.

DW: Mi parlereste un po’ del vostro passato? Com’era? Intendo dire, quando ancora non esistevano i Belle and Sebastian.

B&S: Io (Stevie Jackson, storico chitarrista dei B&S, ndr) ero già esperto da circa 10 anni e suonavo già in diverse band. La mia prima vera band fu a 14 anni e, a parte un breve periodo nei miei primi 20 anni, sono sempre stato parte di altri gruppi. Ero molto timido, e lo sono ancora. È bello essere circondati da amici e divertirsi!

DW: Tutti sappiamo che il vostro nome deriva da “Belle et Sebastién”, un libro francese per bambini. È stato ispirazione anche per la vostra musica? Quali sono i vostri artisti ispiratori?

B&S: Credo proprio di sì, a tutti noi piaceva la musica francese. Forse si è trattato più di un’influenza estetica, sull’artwork e cose del genere. Certamente, Truffaut è stata una grandissima influenza per noi. I film hanno sempre avuto un certo peso sulla nostra musica.

DWVoi venite da Glasgow, in Scozia. Come si caratterizzava la scena musicale scozzese ai tempi dei vostri esordi? E oggigiorno?

B&S: La scena musicale è sempre in evoluzione. Va avanti e indietro tra diversi movimenti: pop, folk, avant-garde, disco, punk, psych, ecc. Sono stato fortunato ad essere stato attorno ad alcuni di questi. Ora sono più vecchio, certamente, passo molto più tempo a casa ma i ragazzi stanno fuori fino a tardi e stanno alla grande!

DW: Tornando indietro nel tempo, al vostro primissimo disco – Tigermilk – cosa ne pensate nel 2015?

B&S: È un disco fantastico, magico, bello, energetico, sentimentale, divertente e commovente. Forse è ancora il mio preferito!

DW: Parlatemi un po’ dell’influenza dei Thin Lizzy in “I’m a Cuckoo”, una delle canzoni più importanti in “Dear Catastrophe Waitress”, il vostro primo album per Rough Trade. Avete mai pensato di andare in tour coi Thin Lizzy?

B&S: No, Phil Lynott è morto nel 1986. Mi ricordo perfettamente, rimasi terribilmente scioccato alla notizia. I Thin Lizzy sono sempre stati una delle nostre band preferite. Abbiamo imparato a suonare “The Boys Are Back In Town” e l’abbiamo usata come modello per “I’m a Cuckoo”. L’ordine casuale della batteria e le parti di chitarra sono uguali.

DW: State suonando in giro per Stati Uniti ora. Paragonando questo tour ai precedenti, qual è stato, a vostro parere, il migliore?

B&S: Il mio tour americano preferito fu quello coi The New Pornographers nel 2006, ai tempi di “The Life Pursuit”, fu bellissimo. È sempre divertente suonare negli Stati Uniti ma con loro fu speciale. Sono una grande band!

DW: C’è un concerto memorabile nella vostra carriera?

B&S: Ce ne sono stati un po’. Il concerto all’Hollywood Bowl nel 2006 è stato sicuramente il migliore. Una serata fantastica!

DW: Attualmente state presentando ai fan le nuove canzoni, estratte dal vostro ultimo disco, “Girls In Peacetime Want To Dance”. Ci sono spunti synth/dance all’interno. Diteci di più da questo punto di vista.

B&S: Era semplicemente nell’aria, la nozione di disco music. Sapevamo sarebbe stato un disco uptempo. Naturalmente, c’è solo un po’ di disco all’interno dell’album ma ne è venuto fuori un lavoro epico, che mi piace molto. Lavorare con Ben Allen è stato interessante. Ha contribuito molto per quanto riguarda la parte strutturale, formata principalmente da suoni sintetizzati. Per suonare le canzoni dal vivo, siamo dovuti tornare alla multitraccia per allenarci, non la conoscevamo affatto!

DW: Parlando del sound in questo disco, com’è stato il processo di registrazione?

B&S: Abbiamo registrato normalmente e il produttore ha reso il disco così come lo ascoltate adesso. Ben Allen ha ‘pasticciato’ con i suoni, li ha resi estremi e sintetizzato qua e là. È stata una collaborazione più sentita rispetto a quella dei nostri precedenti lavori.

DW: Qual è la vostra canzone preferita dell’album e perché?

B&SEverlasting Muse. Testo magnifico e sfacciato se leggermente ironico. Ho voluto che l’album iniziasse come una dichiarazione d’intento. L’etichetta discografica pensava altrimenti. Ripensandoci avevano ragione, forse. Siamo fortunati per quanto riguarda la nostra etichetta discografica. Ne sanno di musica, ci apprezzano e noi l’apprezziamo!

DW: A luglio suonerete in Italia allo Spilla Festival ad Ancona e dopo a Sesto al Reghena. Cosa vi aspettate?

B&S: Il sole, spero! Mi sto sbagliando?

DW: I vostri concerti più recenti qui risalgono all’agosto del 2014. Cosa vi piace di più dell’Italia? C’è una situazione particolare o un ricordo accaduto qui che avrete sempre con voi?

B&S: Beh, una volta andammo in giro per Fosombrone per un paio di settimane e ci adattammo allo stile di vita italiano. Non penso ci sia qualcosa dell’Italia che non mi piaccia. Gli italiani hanno stile. Vino, vestiti, caffè, macchine, film, musica, arte, insomma, sono un fan dell’Italia!

DW: Quali sono le differenze tra il pubblico italiano e quello internazionale?

B&S: Climi caldi per pubblici caldi. Ammiro sempre anche il mare di occhiali da sole stilosi che mi guardano mentre fisso dal palco il pubblico italiano.

DW: Ultima domanda. Quali sono i vostri piani per il futuro?

B&S: Per quest’anno abbiamo intenzione di fare una vacanza, scrivere nuove canzoni e registrare nel nuovo anno. Anche essere bello e in salute mentre mi avvio verso la mezza età. Vorrei un nuovo completo, italiano, ovviamente!

DW: Grazie per le vostre risposte.

 

I Belle and Sebastian sono delle belle persone, non perdeteveli assolutamente nei prossimi giorni.