Se nell’ultimo periodo si controlla il mio Spotify, il pendolo oscilla chitarre ed emo ed i meriti/colpe sono tutti attribuibili ai Giallorenzo, gruppo milanese che mixa i Malkovic e montag, entrambi sul palco del MI AMI 2019 e sicuramente tra le rising star di quest’anno piovoso. Tutto ciò che li circonda ha la nebbia e le sfaccettature tipiche di Milano, a partire proprio dal nome della band (raccontano di essersi ispirati ad un tipo morto nel loro palazzo) fino al titolo del loro primo disco, MILANO POSTO DI MERDA (riferimento alla scritta che si può trovare alla stazione di Milano Dateo), una roba che mischia sonorità alla Fine Before You Came e testi generazionali che raccontano la vita quotidiana.

Spiegare cos’è il disco dei Giallorenzo è una roba complessa semplicemente perché la situazione attuale della musica indie italiana in questo momento è troppo uniformata per essere pronta ad accogliere MILANO POSTO DI MERDA, proprio perché è considerabile come una spaccatura nelle solite sei parole che girano nei testi attuali. Fossimo nel 2011/2012 probabilmente sarebbe più facile, ma ciò che stupisce di questi quattro ragazzi è la loro freschezza nel portare un genere che, attualmente, non riceve l’adeguata attenzione. La loro Milano s’intreccia con le vite di qualunque persona che si ferma ad ascoltarli e ti prende per portarti nelle loro strade quotidiane che, in realtà, sono un po’ anche le nostre. Gli amori ed i sentimenti spesso sono più tangibili ed a volte mascherati dalle parole talvolta sussurrate, talvolta urlate, in preda ad un dualismo che non permette vie di mezzo.

MILANO POSTO DI MERDA è uno dei migliori dischi del 2019 e, siamo sicuri, il futuro è brillante come una di quelle poche giornate di sole che si presentano a Milano d’inverno.

Ascolta MILANO POSTO DI MERDA qui: