I migliori
20 album
del 2022

20 20
Laurel Hell
Mitski
Entrando a gamba tesa nel revival del synth-pop anni ‘80, Mitski consegna sicuramente il suo disco più accessibile. La relativa leggerezza dei suoni contrasta però con una narrazione dolceamara, incentrata sullo sforzo di esistere nonostante tutto. Un ascolto consigliato a chi non riesce a liberarsi da un senso di inadeguatezza rispetto al proprio posizionamento nel mondo, ma al tempo stesso accetta che è questo il prezzo da pagare per vivere appieno.
19 19
Once Twice Melody
Beach House
Con il loro disco più eclettico e ambizioso, i Beach House hanno creato il manifesto del Dream Pop del XXI secolo. Ci possono essere due soli motivi per non trovarsi d’accordo con chi definisce “Once Twice Melody” il loro miglior album: è eccessivamente lungo (si rischia l’effetto indigestione), e si è troppo attaccati emotivamente ad altri dischi, come “Teen Dream” e “Bloom” (maledetta nostalgia). A 18 anni dal loro esordio, la band è più in forma che mai.
18 18
Endure
Special Interest
Il classico disco che si fa prima ad ascoltarlo piuttosto che spiegarlo. C’è tanta di quella roba qua dentro che servirebbe una piccola enciclopedia per spiegarlo al meglio. Basi techno, voci e cadenze del pianeta, groove da dancefloor e potenza del punk più rumoroso e grezzo. Probabilmente il casino meglio organizzato e più originale che potrete ascoltare nel 2022. Fatevi coraggio e provatelo.
17 17
Glitch Princess
yeule
Fragile e familiare come l’essere umano, ma anche estraniante e ineffabile come un pianeta alieno, “Glitch Princess” è un robot umanoide che mostra emozioni: i testi sono intimi, crudi, struggenti, ma la dimensione sonora, ricca di distorsioni, riverbero e suoni glitchati, rende l’esperienza d’ascolto dissociante, tanto da farci ballare sulle note di “Too Dead Inside”. Yeule non è facile da approcciare, ma merita tutta la nostra attenzione.
16 16
Nymph
Shygirl
Senza ombra di dubbio l’album più sensuale di quest’anno. Shygirl affascina e seduce chi la ascolta, muovendosi sapientemente in un multiverso di generi, aiutata da producer come Arca, Mura Masa o Sega Bodega. Molti dei testi sembrano usciti da ordinarie sessioni di sexting, nell’allontanamento da ogni retorica stantia. Quello che ne risulta è un viaggio in una sessualità femminile davvero libera e senza vergogna.
15 15
Crest
Bladee, Ecco 2k
Se il 2022 è stato l’anno della consacrazione della Drain Gang è anche merito di Crest. L’album ha i contorni meno tristi e meno definiti rispetto al passato, evita la presammale, ma non abbandona del tutto i sentimenti. Grazie alla fluidità di generi, dove spiccano hyperpop e glitch-digital, la combo Bladee – Ecco2k ha colto nel segno, assemblando un album attuale ed euforico ma dalla forte componente emozionale.
14 14
Mr. Morale & The Big Stepper
Kendrick Lamar
La storia di un uomo ormai adulto, di un padre e un marito, la narrazione della vita, strana e crudele come tutti la conosciamo. Il rap permeato di jazz e l’incredibile capacità di storytelling sono la cifra distintiva di Lamar che ci ha regalato un double-album complesso e intimo, pronto a riesumare traumi passati e volgere con gentilezza uno sguardo al futuro mentre si curano le ferite ancora aperte nel tentativo di ritrovarsi.
13 13
Electricity
Ibibio Sound Machine
Se l’intero disco fosse all’altezza del brano di apertura, “Protection From Evil”, saremmo di fronte all’album dell’anno, ma pur non essendo questo il caso, “Electricity” fonde afro-funk e electro-pop in un groove irresistibile e contagioso. Coerente con il passato degli Ibibio Sound Machine, il disco suona tuttavia più audace, potente e pop che mai, grazie all’eccellente produzione degli Hot Chip.
12 12
I Love You Jennifer B
Jockstrap
Con l’esordio più eccentrico e convincente dell’anno, i Jockstrap danno l’impressione di essere onnipotenti: l’album è un capolavoro dell’art-pop, che stupisce per la sua varietà, balzando da un genere all’altro, talvolta anche all’interno dei singoli brani, e per la sua produzione impeccabile. Intellettuale ma autoironico, “I Love You Jennifer B” è uno studente del conservatorio sotto cassa a un rave.
11 11
And in the Darkness, Hearts Aglow
Weyes Blood
Ipnotica, sensuale, ammaliante: Weyes Blood è una sirena e le melodie che la accompagnano il mare languido in cui non ci si può non tuffare. L’ambient pop proposto dalla cantante californiana non fa altro che raffinarsi, sfociando quasi nell’accompagnamento teatrale in questo disco dalla sensibilità unica, capace di toccare tutti gli animi e i gusti. Amori e delusioni, speranze e cuori infranti che, nonostante tutto, brillano al buio.
10 10
The Car
Arctic Monkeys
No, gli Arctic Monkeys non sono cambiati: sono gli stessi del 2018. Possiamo discutere che si siano un po’ snaturati, ma sulla bellezza di questo album c’è poco da dibattere. Addio chitarre per abbracciare gli archi: l’evoluzione della band di Alex Turner sembra essere senza limiti. ‘The Car’ non ha singoli trainanti; è un altro disco da ascoltare dall’inizio alla fine senza interruzioni, proprio perché pensato per questo motivo.
09 09
Wet Leg
Wet Leg
Un album pieno di riff orecchiabili, ritornelli che si appiccicano in testa, storytelling spensierato e diretto che pare uscito da un romanzo di Sally Rooney, ma soprattutto nessun momento di noia. Se ci siamo innamorati delle Wet Leg forse è perché sono un po’ come noi: perennemente insoddisfattə da tutto e tutti. Rhian ed Hester sono riuscite nell’impresa di riportare l’indie rock di moda tra il pubblico mainstream. Basta questo.
08 08
Giving The World Away
Hatchie
Avete presente quel periodio in cui nel mondo musicale coesistevano Cocteau Twins, Mazzy Star, The Cure, Kate Bush, Slowdive, My Bloody Valentine e Siouxsie and the Banshees? Quel mondo delle chitarre a cavallo tra gli 80s e i 90s. In questo album troverete tutto questo mondo di strumenti riverberati che non stanca mai. Poco originale? Assolutamente no: Hatchie ha reintrepreato tutto quanto meravigliosamente.
07 07
Dragon New Warm Mountain I Believe in You
Big Thief
Ogni volta che fanno qualcosa i Big Thief alzano l’asticella e rinnovano il loro catalogo sorprendendo pubblico e critica. Ed anche il 2022 non fa eccezione. Il loro doppio album raccoglie 80 minuti di folk rock a tinte country, audace e fantasioso per chi vuole andare oltre i canoni del genere ed affidarsi all’imprevedibilità ed alla genialità di chi lo ha scritto. Questa è la consacrazione di una band che continua a vincere perché continua ad osare.
06 06
God Save the Animals
Alex G
Nemmeno dopo più di 10 anni di carriera viene svelato l’imperscrutabile processo creativo di Alex G, che lo ha portato nel 2022 a confermarsi quale fenomeno di culto della scena DIY statunitense. Il suo album n. 9 prende le direzioni più diverse, ma è dominato dall’estetica del northeast e dall’alt-grunge, che attraverso uno storytelling più simile ad una favola che alla realtà, descrive il mondo che si è costruito intorno.
05 05
CRASH
Charli XCX
L’album più irriverente di Charli. L’hyperpop si mischia con la disco, il pop moderno con quello vintage, in un prodotto che si lascia ascoltare all’infinto. Charli ci parla di grandi amori e celebra la libertà che torna lentamente dopo ogni rottura. È cresciuta rispetto alla ragazza distratta stesa sul letto di “how i’m feeling” ma non ha perso la sua essenza e continua a farci ballare, anche dopo un cuore infranto.
04 04
Natural Brown Prom Queen
Sudan Archives
Qua è vietato usare il verbo “skippare”. Non è possibile andare oltre a nessuna canzone di questo disco senza averla ascoltata abbastanza perché sono tutte una bomba. Sudan Archives ha fatto un album come ormai sempre più raramente se ne vedono: oltre a tanta narrazione “orizzontale”, intima e diretta, ritorna centrale la bellezza delle singole tracce, che mantengono sempre altissime le vibes che si provano all’ascolto.
03 03
Blue Rev
Alvvays
Tre minuti: questa la durata massima di tutti i pezzi in questo Blue Rev, tempo sufficiente a ipnotizzarci e farci proseguire l’ascolto traccia dopo traccia, ancora e ancora. Gli Alvvays firmano uno dei dischi più rinfrescanti e godibili di questo 2022: pillole di chitarre in salsa millennial che non stancano mai, riverberi e echi che non sacrificano personalità e profondità nei loro spazi ristretti, ma anzi si trasformano in veri e propri gioielli del dream pop contemporaneo.
02 02
MOTOMAMI
ROSALÍA
Per la musica pop in lingua ispanica sono cambiate le regole e Rosalía è stata il punto di svolta. La popstar ha sancito la nuova vita di una scena che è da anni la più ascoltata, ma al tempo stesso bistrattata, del mondo. Con MOTOMAMI non c’è più niente da ridire; il pop ispano-americano è stato rimodellato, revitalizzato, nobilitato, e si è ridefinito come una delle espressioni musicali più convincenti del presente. Basti vedere come questo album sia stato accolto nei palchi di tutto il mondo.
01 01
Ants From Up There
Black Country, New Road
Una volta dentro questo album non se ne esce, ma la convivenza non è affatto semplice. Esalta i momenti con i suoi crescendo trionfali e con il suo sofisticato girovagare nell’indie e nel folk e nel prog rock. Ma è anche capace di annientarli con la profondità della penna, tragica ed affilata, di Isaac Wood. I Black Country, New Road non saranno più gli stessi, ma lasciano a quelli che verranno dopo un album che è un monumento.