I migliori 25 album del 2021

25 25
Amyl and the Sniffers
Comfort To Me
‘Comfort To Me’ rievoca il punk più classico, sparando cannonate a destra e sinistra e fregandosene se oggi non sia più di moda. Le chitarre sono drittissime e piene e procedono a ritmo serrato tra cambi di batteria e la voce di Amy Taylor sempre più incazzata. Scolastico ma efficace.
24 24
Shame
Drunk Tank Pink
Gli Shame non conoscono il compromesso e lo dimostrano ancora. ‘Drunk Tank Pink’ non è un album da mezze misure. Puoi amarlo e odiarlo allo stesso tempo. Oscuro e con chitarre raggelanti, gioca anche con l’ironia e l’imprevedibilità di chi ha il poster di David Byrne sopra il letto.
23 23
Floating Points / Pharoah Sanders / The London Symphony Orchestra
Promises
Meditazione, caos e sentimento. Nove movimenti formano l’impalcatura di un cortometraggio auditivo in cui ogni traccia si fonde con la successiva. Il tutto avviene sotto il magistrale accompagnamento dell’orchestra, che tiene per mano i due artisti in questa raccolta di suoni e sperimentazioni.
22 22
Arlo Parks
Collapsed in Sunbeams
‘Collapsed in Sunbeams’ riesce a raccontare con maturità cosa voglia dire essere una ragazza di 20 anni nella Londra di oggi. Un disco che fa dell’intimità il proprio punto di forza: le canzoni sono piccoli frammenti personali che escono dalle pagine degli appunti scritti nella propria cameretta e prendono vita.
21 21
BROCKHAMPTON
ROADRUNNER: NEW LIGHT, NEW MACHINE
Giunti al penultimo atto della loro storia, i BROCKHAMPTON sono cresciuti sia anagraficamente che spiritualmente e ciò si riflette senza ombra di dubbio sulla maturità dimostrata nei testi che gli hanno permesso di sfornare uno degli album meglio riusciti, se non davvero il loro migliore.
20 20
The Armed
ULTRAPOP
Dopo aver ascoltato ‘ULTRAPOP’, qualsiasi altro disco vi sembrerà troppo vuoto. C’è tantissimo in ogni brano: un po’ di elettronica, un tocco di indie, quanto basta di punk e molto noise. È la faccia più “pop” degli Armed e un buon primo approccio per chi non abbia alle spalle ore di ascolto di musica hardcore.
19 19
Squid
Bright Green Field
Gli Squid navigano nel post punk britannico ma non sono la band che ti aspetti. Fanno un genere inflazionato ma nel loro debut album giocano a fare i Talking Heads con arrangiamenti dettagliati sia nei brani energici che in quelli più sincompati. Se cercavi qualcosa di moda, ma modaiolo, ‘Bright Green Field’ è il tuo album.
18 18
Tyler, The Creator
Call Me If You Get Lost
Un album inaspettato in cui Tyler fa un po’ quello che gli pare, come le persone grandi. Senza confini precisi, in ‘Call Me If You Get Lost’ si vedono tutte le sue anime artistiche, quelle cupe di ‘Goblin’ e quelle solari di ‘Flower Boy’. C’è tanto ego sì, ma anche tutto quel rap che mancava da tempo.
17 17
Little Simz
Sometimes I Might Be Introvert
Volevi un album maturo, poetico e personale? Lo ha fatto Little Simz, invertendo la rotta presa a inizio carriera. In SIMBI si mette a nudo, raccontandosi attraverso le orchestre ed il jazz, ma senza dimenticare che tutta questa ambizione e tutta questa strada l’ha percorsa a suon di rap.
16 16
James Blake
Friends That Break Your Heart
Un disco che ha fatto discutere, perché il talento di James Blake va di pari passo con le aspettative. Un po’ sì, un po’ no, sintetizza la sua carriera e anche senza decollare mai è fatto di canzoni eccezionali che nella seconda parte ti fanno capire perché ogni volta è come se fosse la prima.
15 15
The War on Drugs
I Don’t Live Here Anymore
Adam Granduciel non ha fatto un passo falso in 11 anni di The War on Drugs, evolvendo in maniera organica di album in album: con ‘I Dont’ Live Here Anymore’ ne sembra prendere piena consapevolezza, realizzando un disco che rappresenta la miglior interpretazione contemporanea del synth rock anni 80.
14 14
Porter Robinson
Nurture
Il synth pop di Porter Robinson non è mai stato così bello. Come non innamorarsi della sua estetica e della leggerezza musicale da videogioco arcade. Nulla di nuovo sotto il sole, ma ‘Nurture’ è l’album comfort da tirare fuori quando vuoi sentire la primavera e correre nei campi credendo di essere il protagonista di un anime.
13 13
The Weather Station
Ignorance
Mischiando folk e art pop, Tamara Lindeman, ispirata dalle minacce del cambiamento climatico, ha dato luce ad un album sempre coerente, in cui la parte strumentale è sorprendemente sofisticata. Ignorance è il miglior disco dei The Weather Station ed è piacevole come un abbraccio in una fredda giornata di nebbia.
12 12
Olivia Rodrigo
SOUR
Sembra uscita da Disney Channel, eppure Olivia Rodrigo è uno dei personaggi dell’anno. La sua musica così pop e radiofonica è proprio come lei: affascinante e divertente, ma introspettiva; una di quelle rare ragazze che capiscono il dramma dell’essere adolescenti mentre ancora lo sono. Il futuro è tuo.
11 11
Iceage
Seek Shelter
‘Seek Shelter’ suona come dovrebbe suonare un disco rock in questo decennio. Grazie a testi più maturi ed alla compatezza del post punk l’album è il lavoro più corposo e mai prodotto dalla band: se 10 anni fa gli Iceage erano dei semplici rovi piene di spine, oggi questi rovi sono ricolmi di rose rosse profumate.
10 10
Arca
KICK ii, KickK iii, kick iiii, kiCk iiiii
L’antologia di Arca in quattro album. La tetralogia. Una raccolta di brani che raccontano l’evoluzione, anche personale, di un’artista che risponde solo a se stessa. Quale scegliere? Tutti, uno dopo l’altro, consapevoli di essere davanti al futuro della musica elettronica d’avanguardia.
09 09
SPIRIT OF THE BEEHIVE
ENTERTAINMENT, DEATH
L’album anti-mainstream del 2021: 11 brani in cui succede praticamente di tutto, che passano da un sottogenere all’altro senza una logica apparente. Psych, hypnagogic pop e rock alternativo vengono usati per raccontare una storia del tutto nuova e dal percorso narrativo assurdo, portando l’indie rock ad un nuovo livello.
08 08
Sega Bodega
Romeo
Una dedica ai nostri angeli custodi caratterizzata da breakbeat irresistibili, voci spettrali e continui cambi di direzione. Romeo straborda di creatività, di malinconia e, a tratti, di euforia. È un viaggio ipnotico nella mente di Sega Bodega, uno dei produttori più promettenti dei giorni nostri.
07 07
black midi
Cavalcade
Cavalcade supera le aspettative, alte, che già stavano attorno ai black midi: con questo disco le loro ramificazioni in campi distanti si intricano ancora più e il risultato si inquadra in una cartolina, quella della rovina coperta di edera. Spesso, più bello del monumento, c’è la frantumazione di esso.
06 06
Jazmine Sullivan
Heaux Tales
Come suonerebbe ‘The Miseducation of Lauryn Hill’ se uscisse oggi? Esattamente come suona “Heaxux Tales”, quarto album di Jazmine Sullivan. Quattoridici tracce che raccontano la vita quotidiana di una donna, di un’amante, in un turbinio neo-soul/Rnb che conquista e trascina via fin dalle prime note, grazie a melodie rese ancora più potenti dalla splendida voce di un’artista di livello ormai assoluto.
05 05
Mdou Moctar
Afrique Victime
Sonorità lontane, inusuali, ma allo stesso tempo inaspettatamente familiari. Le influenze dei Van Halen, di Jimi Hendrix e di un panorama rock leggendario si fanno spazio in un album carico di messaggi di protesta politica, trasmettendo però anche un senso di speranza, di unione e di accoglienza.
04 04
Magdalena Bay
Mercurial World
Tra influenze Pop, Disco, Vaporwave, EDM, Synth-Pop e Funk, vi sembrerà di ascoltare molta della vostra musica preferita e, senza rendervene conto, vi ritroverete a canticchiare alcuni dei ritornelli più accattivanti che la musica contemporanea abbia prodotto negli ultimi anni. Benvenuti nel “Mercurial World”.
03 03
Snail Mail
Valentine
Lindsey Jordan continua ad esplorare quell’indie-rock con reminiscenze anni ‘90 in un mix tra My Bloody Valentine, Cranberries, Hole e Alanis Morissette. Gelosia, rabbia, disperazione: in queste 10 tracce ci sono tutti gli ingredienti per far di Valentine il disco perfetto per accompagnare il vostro post-breakup del 2021. Un album da ascoltare mentre pensate già al prossimə ragazzə che vi spezzerà il cuore.
02 02
Black Country, New Road
For the first time
Per rivivere un hype del genere per un album di debutto bisogna tornare probabilmente ai tempi degli Arctic Monkeys. La sfacciataggine di un gruppo di 20enni ha tenuto inchiodati alle cuffiette migliaia di persone per mesi con un mix che non si può descrivere meglio se non “Gli Arcade Fire che fanno a pugni con gli Slint”. Un disco freddo, derivato, caotico e strafottente. Ma ha anche dei difetti.
01 01
L’Impératrice
Tako Tsubo
Tako Tsubo è il mondo che vorremmo. Un viaggio colorato e senza meta. Dalla Francia al Giappone, dai Daft Punk al city pop, la band suona un raffinatissimo elettropop francese in perfetto stile francese. Un po’ sullo spazio, un po’ sulla terra, con la camicia ben stirata e il cocktail con l’ombrellino. Non c’è niente di più bello da ascoltare in questo 2021.