Le 100 canzoni più belle del 2020

10

shame
Snow Day
Gli Shame si preparano all’uscita del nuovo album con ‘Snow Day’, un brano scortato da chitarre convulse e una batteria incalzante, dove lo spoken word di Steen canta del dolore straziante provocato dalla fine di una relazione, tormento che non gli dà tregua neanche sul suo personale Monte Tabor. Una delle più interessanti band del post-punk contemporaneo è tornata a farsi sentire. E se con il primo album sono stati in grado di ravvivare la fiamma del punk anglosassone, con il secondo, da quel che finora abbiamo avuto modo di ascoltare, faranno l’ulteriore passo verso la consacrazione. Drunk Tank Pink, ispirato dal disgraziato anno che sta per finire, sarà uno dei primi grandi album ad essere pubblicato nel 2021. Non perdetevelo
09

Amaarae
FANCY
FANCY di Amaarae è la punta di diamante di tutta quella scena afro-pop che da qualche mese si sta impadronendo della musica. I sospiri di Ama sono più potenti di un’esperienza ASMR, le percussioni afro-808 ti colpiscono dritto al cuore e i pad-synth sono mani che ti accarezzano il corpo fino a entrarti nelle mutande. Se finite per masturbarvi non vi giudichiamo, anzi.
08

Mura Masa
Teenage Headache Dreams (with Ellie Roswell)
Mura Masa ci aveva illusi che il 2020 sarebbe stato un buon anno con l’uscita, nei primi giorni del nuovo decennio, di Teenage Headache Dreams. Dodici mesi dopo sappiamo com’è andata a finire, ma la canzone in coppia con Ellie Rowsell dei Wolf Alice è rimasta una certezza. Il brano è un viaggio nella nostalgia: la voce eterea della Rowsell trasporta la nostra mente ai tempi in cui eravamo teenager e tutto ci sembrava più facile, prima che Teenage Headache Dreams esploda nella parte finale. Ogni tanto fuggire dalla realtà e dal presente è salutare, ancor di più nel 2020
07

Tame Impala
Posthumous Forgiveness
Nel miglior brano di The Slow Rush, Kevin Parker racconta il rapporto col padre defunto: nella prima parte ci sono le accuse, piene di rabbia e delusione, di non essersi scusato quando era ancora in vita per i mali compiuti; nella seconda parte, tramite melodie più serene, ritrova la pace con il padre, ammettendo di pensare sempre a lui e sognando di poterlo avere al suo fianco per cantargli le sue canzoni e renderlo orgoglioso
06

Soccer Mommy
Circle The Drain
Gli anni ’90 hanno fatto anche cose buone. Tipo probabilmente ispirare questo pezzo di Soccer Mommy, una roba che viene subito voglia di mettersi le Mary Jane e vedere una puntata di Dawson’s Creek. Con le Hole sulla spalla sinistra e l’Avril Lavigne di Let Go su quella destra, Sophie Allison aka Soccer Mommy ha creato un pezzo che avrebbe dovuto impazzare in radio, se Virgin Radio avesse deciso di smetterla con Sultans of Swing




05

070 Shake
Guilty Conscience
Guilty Conscience è il picco emotivo della vita di una gangster. Suonando come la fine di un film campione di incassi negli anni 80, Guilty Conscience è una perla nel debutto di 070 Shake che dipinge perfettamente un ragazzo rotto in mille pezzi, poeticamente paragonando una persona alla luna del mattino: stanca e sul punto di sparire
04

Jamie xx
Idontknow
A 5 anni di distanza dal suo primo disco solista, Jamie xx ritorna con un singolo che ci farebbe perdere la testa in pista, se solo in pista ci potessimo andare. Ascoltando la discografia degli xx è facile farsi l’idea che Jamie prediliga il minimalismo, ma il breakbeat di Idontknow, con le sue percussioni frenetiche e i suoi cambi di ritmo, ci ricordano quanto il ragazzo abbia a cuore i club e i rave party
03

Phoebe Bridgers
Garden Song
Prendete pezzi come Demi Moore o Smoke Signals di Stranger in the Alps e provate a sentirli sott’acqua: è quello che si prova ascoltando Garden Song, il primo singolo estratto da Punisher. Suoni ovattati, melodia ossessiva, un testo che è come un libro di Shirley Jackson: Garden Song sta lì a dimostrarci che è inutile che ce la meniamo: bastano un po’ di fingerpicking e una voce senza pari a farci tremare ancora le ginocchia
02

James Blake
Before
Quando tutto il mondo ha un terreno poco fertile per coltivare dolci sentimenti, ecco che appare un James Blake selvatico, incredibilmente biondo platino e innamoratissimo: felice, in sostanza. Da questa inedita versione dell’artista britannico, è uscito fuori Before, uno degli EP clou del 2020, in cui spicca la traccia eponima, che in una commistione di lirica e cassa dritta, potrà essere la solida base da cui far partire una nuova fase della carriera di James Blake
01

Yves Tumor
Gospel For A New Century
È stato l’anno del disgelo di Yves Tumor, che, emergendo dalle spire dei suoi perturbanti album precedenti, in Heaven To A Tortured Mind si è trasformato in una rockstar sensuale, seppur disturbata da interferenze misteriose. Gospel For A New Century è stato l’incredibile modo con cui Tumor ci ha fatto sintonizzare sul suo nuovo canale; per farci accomodare sulla frequenza giusta, ha condensato tutto il suo nuovo repertorio in questo brano che contiene un’energia che poche altre registrazioni, quest’anno, hanno saputo produrre