Quarto disco in studio per il magico Flylo che per swing dell’abbreviazione e aspetto fisico potrete scambiare tranquillamente per un fuoriclasse dell’NBA.

No signori, Flylo, Steven Ellison all’anagrafe, è uno dei beat producer più famosi e talentuosi della sfera musicale globale, uno dei capostipiti del sound di LA nonchè uno dei produttori più famosi degli ultimi cinque anni.
Until The Quiet Comes è un esaltante viaggio nelle tendenze electro più “nere”.
Detto terra terra è hip hop strumentale, un po’ una caratteristica comune dell’elettronica di questo genere. Canzoni serrate, casse durissime, ritmo ovunque, a volte semplicemente clap tenuti in quarti e piatti in pan continuo che sovrastano una cassa dalle line assolutamente hip hop: esempio lampante è Putty Boy Strut, canzone che può essere quasi confusa con un remix di un pezzo di Zomby con quelle modulazioni vocali in scala minore e il drum fill quasi tribale. Until The Quiet Comes ha sostanzialmente le caratteristiche appena descritte e le canzoni che fanno eccezione sono delle sorprese incredibilmente affascinanti.
Prendete il pezzo con Thom Yorke (sì, proprio lui), Electric Candyman, una canzone dalle fattezze ambient e da atmosfere spaziali. Pezzi come questo alzano la qualità di Until The Quiet Comes, mettendo in evidenza  il talento di un produttore policromatico, quasi camaleontico. Flying Lotus non ci fa mancare niente in questo disco, dagli appassionati più radicali agli appassionati delle sperimentazioni nel campo dell’elettronica, questo disco tutto sommato accontenta tutti e ci da l’ennesima prova che ci troviamo di fronte a un colosso mondiale dell’elettronica. Un disco con un carattere incredibile.