Era il 2011 quando Zerocalcare, al secolo Michele Rech, pubblicò la sua graphic novel d’esordio.

La profezia dell’armadillo fu inizialmente autoprodotta, ma ben presto venne ristampata dalla casa editrice Bao Publishing, che ne produsse un’edizione a colori.

Facciamo un salto nel tempo ed arriviamo ad oggi: Zerocalcare, sommati gli altri libri pubblicati successivamente, ha venduto oltre 600.000 copie, ed è – si può affermare senza riserve – colui che ha rilanciato il genere in Italia e ne ha legittimato l’indiscutibile valore artistico e letterario (insieme ovviamente ad altri illustri nomi, su tutti Gipi).

Zerocalcare è diventato nel corso degli anni un vero e proprio autore di culto. Il suo sito, le file chilometriche ai firma copie, gli interventi sui quotidiani e riviste, l’impegno sociale e politico; insomma, i tratti della sua matita sono diventati tante espressioni differenti.

E finalmente diventeranno anche un film.

“Finalmente”, perché era dal 2014 che si parlava di una trasposizione cinematografica del suo libro d’esordio, La profezia dell’armadillo, ma del progetto poi non se ne era più saputo nulla. Almeno fino a queste ore.

È freschissima, infatti, la notizia che il film omonimo della graphic novel è realtà, una realtà di cui già sono iniziate le riprese, che si svolgeranno in sei settimane, tra Roma e Francia (Michele Rech, si ricordi, è per metà francese).

Qui di seguito, la trama del film divulgata nel comunicato stampa:

Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia, più precisamente nella Tiburtina Valley. Terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi. Dove manca tutto ma non serve niente. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all’aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti.

La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre.  Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo.

A tenergli compagnia nelle sue peripezie quotidiane, nella costante lotta per mantenersi a galla, è l’amico d’infanzia Secco.

La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”.

La pellicola sarà diretta da Emanuele Scaringi, alla sua prima prova nel lungometraggio, e non da Valerio Mastandrea, come doveva essere nei piani risalenti al 2014. La firma di Mastandrea ci sarà comunque, nella sceneggiatura, scritta insieme a Pietro Martinelli, Oscar Glioti e lo stesso Zerocalcare. La produzione sarà di Domenico Procacci (Fandango) e Rai Cinema.

Simone Liberati e Pietro Castellitto

Nei panni del protagonista (dunque di Zerocalcare) ci sarà Simone Liberati, romano di Ciampino classe 1988, volto già noto in alcune fiction, in Suburra, dove ha interpretato il braccio destro di Numero 8 (Alessandro Borghi), e soprattutto in Cuori puri, film del 2017 in cui interpreta il protagonista Stefano.

Ad interpretare Secco, l’amico fraterno di Zero, sarà invece Pietro Castellitto, figlio di Sergio.

Nel cast compaiono anche i nomi di Laura Morante, Valerio Aprea, Claudia PandolfiTeco Celio, Diana Del Bufalo.

Attendiamo con ansia le prime anticipazioni, ma soprattutto le prime immagini dell’Armadillo.