Abbiamo tutti avuto una di quelle storie: oddio che bello > quasi ti amo > ho paura che non c’entriamo niente una con l’altro > mi sono scopato un’altra > vai via mi fai schifo > non posso stare senza di te > ma stavolta prendiamola con calma > non mi basta più questa cosa > tua madre è una stronza > non voglio vederti mai più > ti prego torna.

Ad libitum. All’infinito.

E se non ce l’avete avuta, una storia così, peggio per voi. È la playlist dell’amore che è fatta in questa maniera (al contrario delle playlist di Barney Stinson che sono “all rise“): si muore e si risorge continuamente.

Nell’amore della finzione, però, c’è una cosa più bella: che è che quando finisce la storia finisce davvero tutto.

E le storie scritte bene sanno quando finire.

Così Love, la rom-com indie di Netflix prodotta da Judd Apatow si fermerà alla terza stagione. Disponibile tutta insieme dal 9 di marzo, racconterà di Gus (Paul Rust, sceneggiatore struggling a Hollywood) e Mickey (Gillian Jacobs produttrice radiofonica tossica da innamorarsi) e dei mille modi in cui, facendo schifo, roviniamo quello che abbiamo ed essendo bellissimi, lo rimettiamo assieme e chiudiamo le crepe dei cocci con l’oro.

Per il momento non ci sono ancora trailer né teaser disponibili e non abbiamo trovato indiscrezioni sulla trama, ma qualcosa uscirà sicuramente in questi tre mesi. Perciò NON TOGLIETE IL LIKE.

Noi siamo felici per chi ancora non ha visto niente di Love perché quando a marzo deciderà di mettersi a guardarla tutta, avrà bisogno di sparire dalla circolazione solo per un paio di giorni.

Perché invece per sapere se Ross e Rachel finiscono assieme ci vogliono 5 giorni e un’ora di binge ININTERROTTO.