Qualche giorno fa vi abbiamo parlato della collaborazione di Netflix con Salvatore Aranzulla: il connubio perfetto tra chi si pone mille domande sul futuro della tecnologia (in Black Mirror) e chi invece ha, da sempre, le risposte pronte su questi temi (su aranzulla.it).

Ci siamo presi quindi mezz’ora per fare una chiacchierata con il più famoso divulgatore informatico italiano per sapere qualcosa di più su questi temi, sul suo rapporto con le serie TV e fargli tante domande.

Ciao Salvatore, partiamo da Netflix e dalla vostra collaborazione: com’è nata e come si è sviluppata?

È nato tutto circa un anno e mezzo fa, prima dell’uscita della terza stagione di Black Mirror, quando l’agenzia di comunicazione di Netflix (We Are Social) mi ha contattato per chiedermi di fare da “testimonial” di Black Mirror per i social network – serie che io adoro. Ho impiegato una manciata di minuti per decidere: dopo un paio di giorni ero già in studio per le riprese dello spot, che sarebbe poi girato nei vari social di Netflix. Lo scorso mese poi è stato riproposto per l’uscita della nuova stagione, la quarta appunto. La loro idea l’ho trovata geniale (anche noi, ndr): io ho sempre le risposte pronte a tutti i quesiti sulla tecnologia e sull’informatica, ma a quelle che mi hanno fatto loro no, forse. Pochissimi hanno visto il video per intero: negli ultimi fotogrammi ci sono io con l’immagine del meme troll face sul cellulare. Vi ho presi in giro… io ho le risposte anche a quelle domande!

Abbiamo visto che hai partecipato anche all’evento di Netflix a Milano, il Black Future Social Club. Com’è andata?

Esatto, la collaborazione è continuata anche durante questo evento. È stato fighissimo e la location (il BASE di Milano) era qualcosa di incredibile. Sembrava davvero di vivere dentro un episodio di Black Mirror: le persone elemosinavano followers per entrare all’evento e like per poter mangiare una volta dentro. C’era una classifica con i like che ricevevano le persone e se non ne ricevevi abbastanza dovevi lasciare il tavolo, non potendo più mangiare. Anche io ho fatto un post su Instagram elemosinando letteralmente i like! È stato divertente.

A proposito di Black Mirror, come vedi il futuro della serie e il futuro in generale, in riferimento a quello che vediamo nelle puntate?

Black Mirror mi ha sempre fatto impazzire, la trovo geniale e ogni volta riesce a sorprendermi, anche l’ultima stagione che a qualcuno non sta piacendo più di tanto. Ad esempio l’episodio USS Callister della quarta stagione che tratta di realtà aumentata mi ha colpito molto, così come San Junipero e il suo cimitero virtuale nella scorsa stagione.

La serie comunque credo che riuscirà a continuare su alti livelli grazie al fatto che ci sono sempre autori diversi dietro ogni puntata che riescono a svincolarsi dalle altre; non credo proprio verranno a mancare le idee, anzi. Nonostante quello che sentiamo ogni giorno, spero ovviamente che il mondo non vada nella direzione di Black Mirror: alcuni scenari sono troppo utopici per poter esistere, però mi mettono sempre parecchia ansia gli episodi. Capita spesso infatti di andare a letto turbato dopo aver visto Black Mirror e non riuscire a prendere sonno facilmente.

Foto di Marco Togni

Ci sono altre serie TV che ti hanno colpito in particolare recentemente?

Sì, nonostante il poco tempo sono riuscito a finire un po’ delle ultime uscite, ad esempio La casa di carta, una serie spagnola di cui sto aspettando la seconda parte (Netflix ha diviso la prima stagione in due parti, ndr), poi Mindhunter è bellissima, parla di come le scienze comportamentali abbiamo rivoluzionato i metodi di investigazione dell’FBI. Ho finito e apprezzato anche Rotten, una docuserie sull’alimentazione e anche Gypsy, ora che ci penso. Infine ho visto pure The End Of The F***ing World, ma a differenza di tutti quanti devo ammettere che non mi sia piaciuta più di tanto.

E invece tra i grandi classici e quelle che hanno già più stagioni all’attivo?

Andiamo sul facile: su tutte c’è Breaking Bad! Poi un po’ più recenti ci sono Orange Is The New Black che seguo dall’inizio, così come Sense 8 e Master Of None.

Mi pare di capire che in generale preferisci gli Originali Netflix o sbaglio?

Esatto, e li scelgo per più motivi. Oramai Netflix per quanto riguarda la produzione è al pari di tutti gli altri, quindi guardi comunque un prodotto di altissima qualità. In più c’è una grandissima comodità a scegliere gli Originali: oltre a poterli scaricare senza problemi e guardarli quando sono in viaggio per lavoro, posso vedere una serie intera senza rimanere indietro con le stagioni per i quali magari Netflix non ha ancora i diritti. Io se inizio una serie TV devo finirla assolutamente, su questo non transigo!

Se la vostra vita è piena di domande senza risposta, seguite Salvatore Aranzulla sul suo sito aranzulla.it, su Facebook e su Instagram.