Trentacinque anni di carriera, venti film – media bassa si direbbe, ma ogni sua interpretazione è stata frutto di anni di lavoro e preparazione quasi maniacale.

Tre premi Oscar come miglior attore protagonista, considerato il più grande attore della sua generazione, ma più in generale da annoverare tra i più grandi interpreti di sempre della settima arte.

Daniel Day-Lewis è stato tutto questo, ed è lecito usare il verbo al passato: il suo portavoce ha infatti annunciato su Variety l’addio dell’attore alla recitazione cinematografica.

La carriera attoriale di Daniel Day-Lewis metterà il punto dopo Phantom Thread, pellicola diretta da Paul Thomas Anderson (e musicata da Jonny Greenwood) che uscirà nelle sale americane a natale.

Questo sarà dunque l’ultimo lavoro dell’attore inglese, che ha deciso di chiudere laddove, con lo stesso regista, aveva forse raggiunto il picco massimo delle sue prestazioni, nei panni di Daniel Plainview, protagonista de “Il Petroliere”, parte che nel 2007 gli valse il secondo Oscar, dopo “Il mio piede sinistro” e prima di “Lincoln” di Spielberg.

Daniel Day-Lewis non lavorerà più come attore. È immensamente grato a tutti i suoi collaboratori di questi molti anni e al suo pubblico. Si tratta di una decisione privata e né lui, né tantomeno chi per lui, rilasceranno ulteriori dichiarazioni su questo tema.

Con queste parole si chiude il sipario su una delle carriere più gloriose della storia del cinema. Ma ancora manca un ultimo appuntamento, quel “Phantom Thread” che quindi, a questo punto, sarà in ogni caso storia.