Alla Apple è tempo di nuove assunzioni. L’azienda di Cupertino è alla ricerca di nuove figure da inserire nel nuovissimo team dedicato a Siri (Siri Domains Team). L’annuncio, comparso nelle scorse ore sul sito ufficiale (disponibile qui) non è, tuttavia, tra quelli canonici o che ci si aspetterebbe di trovare nella bacheca di una società informatica.

L’offerta lavorativa è, infatti, destinata ai Siri Software Engineers, Health and Wellness. In altri termini, ad ingegneri con skills più vicine al linguaggio psicologico che a quello numerico ed in grado di creare “tecnologie all’avanguardia per sistemi su larga scala”, che usino “linguaggio parlato, big data e intelligenza artificiale”. L’obiettivo è quello di accorciare la distanza tra l’utente ed il sistema operativo e di implementare come mai fino ad oggi l’intelligenza artificiale.

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Una questione non da poco quella del microchip emozionale e non legata esclusivamente alla letteratura di Asimov o alla cinematografia sci-fi. Questione che negli scorsi mesi è arrivata anche al Parlamento Europeo, il quale nel febbraio 2017 ha emesso una risoluzione recante raccomandazioni alla Commissione proprio in merito al campo della robotica e delle sue ricadute in ambito civilistico (assicurazioni, privacy, big data, responsabilità civile). Si pensi soltanto che dal 2014 la crescita delle vendite di robot è aumentata al 29%, il più considerevole aumento annuo mai registrato, e che i fornitori di parti motrici ed i soggetti dell’industria elettrico-elettronica sono i principali propulsori della crescita economica mondiale. Ed Apple, ovviamente, non vuole mancare all’appuntamento con la prossima rivoluzione industriale, portando nuovi ed affascinanti (ma allo stesso tempo preoccupanti) contributi nell’ambito dello sviluppo dell’IA.

Quanto ai rapporti con gli umani, come riportato nella recente indagine intitolata Speak Easy condotta da J. Walter Thompson Innovation Group London e Mindshare Futurespiù del 60% degli utenti di smartphone userebbe di più i sistemi di ricerca vocali se questi fossero capaci di rispondere come risponderebbe un umano o se fossero in grado di capirci a livello emotivo. Una discreta percentuale, inoltre, ha avuto anche fantasie sessuali su di essi ed il 37% vorrebbe che fossero dei robot in carne ed ossa.

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L’uomo ha bisogno di emozioni; di sfogarle, ma anche di riceverle e l’ultima proposta tende proprio a questo fine.

Tim Cook (AD di Apple) ha preso atto che il sistema di ricerca è ormai diventato un amico virtuale al quale si raccontano i propri stress, i progetti o le aspettative. Non ci si rivolge solo per ottenere indicazioni stradali o per suggerimenti sul miglior ristorante di zona, ma è divenuto un supporto emotivo che in un prossimo futuro potrebbe anche “fare la differenza tra un’esistenza nell’isolamento e una vita dignitosa” o venir utilizzato a di ricerca nella cura contro la degenerazione della memoria, come prospettato dallo stesso fondatore di Siri, Tom Gruber.

Si legge infatti nell’annuncio:

People have serious conversations with Siri. People talk to Siri about all kinds of things, including when they’re having a stressful day or have something serious on their mind. They turn to Siri in emergencies or when they want guidance on living a healthier life. Does improving Siri in these areas pique your interest? Come work as part of the Siri Domains team and make a difference.

Se, dunque, qualcuno vuole fare la sua parte per migliorare questo aspetto del prossimo futuro si faccia avanti e bussi all’Ufficio Risorse Umane. Al momento il colloquio verrà effettuato da una persona in carne ed ossa.