Lì dove c’era Fiorucci, oggi ci sono le vetrate oscurate. Alcuni cartelloni, che coprono completamente la visuale verso l’interno, annunciano una nuova apertura. Non si tratta di una re-opening. Per rivedere uno dei primi veri concept store milanesi dovremo pescare tra i ricordi dei sabati pomeriggio su e giù in zona San Babila, mentre Ronaldo passeggiava circondato dai bodyguards.

Si tratta, invece, di Urban Outfitters, uno degli store al momento più gettonati worldwide e che in Italia arriva con un leggero ritardo. Come il momento storico impone e come richiesto dalle leggi di sopravvivenza oggi vigenti nel mercato, si troverà di tutto. Abbigliamento, accessori, gadgets; uno spazio usato – vintage e soprattutto tanta tanta musica.

Dai vinili alle musicassette,  potrà riservare moltissime sorprese!

L’azienda americana, che controlla anche altri marchi come Anthropologie, Free People e Terrain, è oggi in netta espansione, come dimostra la sua quotazione al Nasdaq ed un ricavo netto nel primo semestre del 2017 di circa 600 milioni di dollari.

L’arrivo a Milano – dopo un esperimento nello spazio Annex della Rinascente – ne è l’esempio tangibile.