Nel suo gioco dell’oca, la trap è passata per tante caselle ed ha dimostrato di evolversi ed adattarsi a nuove dimensioni in tempi proporzionalmente diretti a quelli con cui è entrata nella testa degli ascoltatori: rapidissimi. Così in poco tempo si è vista la trap scalare indici di gradimento di giovani e non solo, conquistare ascoltatori vergini o già attempati, spaccare le classifiche di tendenza, poi quelle assolute e infine affacciarsi anche alla scena internazionale.

Ma nella fase in cui alcuni esponenti italiani del genere stanno affacciandosi al panorama mondiale, preparandosi così ad una nuova fase di conquista, va detto che l’estate 2018 ha sancito l’annessione di due nuove colonie da parte di chi siamo soliti (almeno fino a qualche tempo fa) chiamare “trapper”.

Di che colonie stiamo parlando? Vediamo.

LE GIOSTRE

Ecco, questa forse è l’invasione più estrema e violenta che la trap potesse intraprendere, visto che ha scosso un qualcosa che si riteneva un universale antropologico. Come infatti si riconosce, ad esempio, che l’incesto sia pratica universalmente condannata da ogni cultura del mondo, allo stesso modo si credeva che mai l’eurodance potesse sparire dagli impianti audio che movimentano le giostre. Macchinette a scontro, tagadà, calcinculo (almeno così vengono chiamati in Roma e provincia), punching ball: si riesce a immaginare questo complesso ludico-architettonico senza che nelle orecchie risuoni L’amour toujours? Personalmente, no. Eppure, l’estate 2018 testimonia un fenomeno che già aveva preso piede, e che infine si è definitivamente realizzato: la trap ha scalzato l’eurodance dalle giostre.

Dopo un monopolio trentennale, niente più Sarà perché ti amo rmx o La danza delle streghe, ma sul tagadà si rimorchia in piedi sulle note di Sciroppo e Tesla, Dark Polo Gang e Achille Lauro.

Come detto, si tratta questo di uno scossone antropologico, un ulteriore punto a favore della trap, che continua a trivellare membrane che in partenza le risultavano lontane e irraggiungibili. Invece eccola là, la trap, a infiammare le giostre di città, paese e periferia.

E tutto questo è accaduto nello stesso tempo in cui il genere ha cominciato a dominare pure un altro territorio finora estraneo.

I TORMENTONI ESTIVI

Diciamocelo, sebbene lo scorso anno si cominciassero a sentire già più di frequente, le canzoni trap d’estate erano percepite un po’ fuori luogo e quindi limitate a momenti di goliardia. Ma quest’anno il tabù è stato superato. Abbondantemente superato. E così, se nelle stagioni scorse vostra nonna la spuntava sempre quando biasimava la presenza in tv di trapper negli eventi musicali estivi – quelli della Coca Cola o del gestore telefonico che vanno in scena nelle grandi piazze d’italia per intenderci -, ecco, quest’anno è dovuta uscire di casa e prendersi un gelato, perché ad esibirsi sul palco erano quasi sempre loro, i trapper, o surrogati, tipo il Biondo, sedicente esponente R’n’B, uscito dall’ultima edizione di Amici. Ma mentre era in cassa in fila per il gelato, parte “Sembra di stare a Thoiry, sembra di stare allo zoo“, ed ecco che per le intransigenze della nonna, quest’estate, proprio non c’è spazio.

Infatti, tra Giusy Ferreri e Baby K, Irama e Benji & Fede, nel siglo de oro dei singoli latino americani, la trap ha anche trovato spazio tra le vette dei tormentoni estivi, a testimonianza del fatto che, come un virus inarrestabile, riesce davvero ad insinuarsi in qualsiasi meandro dell’industria musicale.

Sorprende poi come ci sia arrivata attraverso diverse porte, tanto da rendere difficile identificare ancora con “trap” quel che stiamo per classificare. Tuttavia, andiamo comunque a sondare con una specialissima classifica quegli esponenti che sicuramente hanno (o hanno avuto) almeno un background trap, e che hanno segnato l’estate 2018 (e le giostre) d’Italia.

5) IL RE MIDA

Niente, doveva esserci perché il 2018 è stato il suo anno e quindi seppur magari non ha mirato a questo, Sfera Ebbasta è riuscito anche in questo, ovvero a suonare per tutta l’estate, qualsiasi estratto di Rockstar (soprattutto Sciroppo e Cupido) oppure la sua ultima collaborazione, Pablo, prodotta dal producer giamaicano Rvssian.

4) LA RESILIENZA

La Dark Polo Gang ha perso un un suo membro, l’organismo è stato scosso, ma il collettivo ha dimostrato di avere quella caratteristica che è accademicamente riconosciuta con una parola tecnica, ma che Gianluca Vacchi ha preso e svuotato di ogni ipotetica autorità: resilienza. L’ecosistema Dark Polo Gang, nonostante il colpo, ha riparato subito la ferita e l’ha fatto con la wave a trazione britannica. Anche se le nubi d’oltremanica sono molto distanti dall’immaginario estivo mediterraneo, non s’è persa occasione, quest’estate, di evidenziare “quanto cazzo sono British“.

3) LA NUOVA LEVA

Niente da dire su Capo Plaza, che dalla sua ha anche l’età (classe 1998), infatti è il più vicino anagraficamente ai fan più sfegatati della trap. Con il suo disco d’esordio (20) ha dato uno scossone al genere quando non sembrava aver più niente da dire nella sua forma “classica”. Capo Plaza ha infatti avuto il merito di restare ancorato ai tratti più specifici della trap quando già suonavano demodé, eppure grazie alla sua energia, a ottime produzioni, a speciali collaborazioni è riuscito a portare Tesla in giro per le piste di tutta Italia e a rendere Giovane fuoriclasse ormai un cult contemporaneo. Chapeau!

2) L’INSOSPETTABILE

A OG Eastbull la medaglia d’argento, però va a lui anche il premio rivelazione, perché tutto ci aspettavamo tranne che di canticchiare uno dei ritornelli più ipnotizzanti degli ultimi anni scritto proprio da lui. Il rapper italo-rumeno ha sorpreso ogni pronostico ed ha sfornato in concomitanza col solstizio il pezzo perfetto dell’estate: ridondante, coro da stadio, esotico, folle a livelli estremi. Bella giornata è un singolo estivo grandioso.

1) SAMBA TRAP

Questa estate ha vinto lui, anzi, hanno vinto loro, Achille Lauro e Boss Doms, una coppia che mira ad essere sempre su una strada diversa rispetto agli altri. La samba trap di Pour l’amour si è rivelata, d’estate, un successone, il suono nuovo che ha stimolato più di tutti il bacino della gente. Impossibile che negli ultimi tre mesi, alla festa al mare o al locale all’aperto, o semplicemente in macchina o al bar, qualcuno non si sia fatto trasportare da Thoiry Remix. E soprattutto è impossibile che quando la mettevano, un ragazzetto non battesse il record del punching ball o non azzardasse un salto folle sul tagadà mentre girava a velocità massima. Altri motivi per confermare la medaglia d’oro a Achille Lauro e Boss Doms (e di riflesso, anche a Quentin40).