Le teorie sull’identità di LIBERATO si moltiplicano peggio dei pani e dei pesci di una famosa parabola. L’ultima teoria, divenuta virale nelle scorse ore, è addirittura quella più affascinante, da brividi, tra quelle uscite fino ad ora, ed è stata proposta da uno youtuber partenopeo, Iutubber Diego, che sembrerebbe avere avuto un’intuizione.

La bomba sarebbe che LIBERATO non sia altro che un ragazzo detenuto nel carcere minorile di Nisida, nell’arcipelago delle isole Flegree, facente parte di un progetto di recupero a tema musicale.

Quali sono gli indizi a supporto di questa teoria? Vediamoli insieme.

Il gommone e la scorta

LIBERATO è arrivato alla Rotonda Diaz per l’ormai storico concerto-evento in gommone. Indovinate da quale direzione? Secondo Iutubber Diego proprio da Nisida. Inoltre, erano sei persone sull’imbarcazione, ma sul palco se ne sono esibite solo tre. Come mai? Lo youtuber avanza come ipotesi quella che sulla barca, assieme ai tre ragazzi, ci fossero anche tre guardie del carcere per scontrarli. Tutto ciò potrebbe essere anche confermato dalla presenza di un’imbarcazione della polizia a fiancheggiare il gommone su cui viaggiava la crew di LIBERATO.

La sirena a manovella

Un altro richiamo al mondo della prigionia viene proprio da un gesto che LIBERATO è solito fare, ovvero quello di agitare in alto una sirena a manovella. Lo ha fatto all’inizio e alla fine del concerto a Napoli. Tralasciando la poesia che un oggetto appartenente al passato sa suscitare, è quantomai singolare questa scelta. Il suono di questa sirena è lo stesso che si potrebbe sentire in caso di evasione dal carcere, anche se ovviamente, nel caso di LIBERATO non si tratterebbe di evasione vera e propria, piuttosto di una libera uscita. Il nome LIBERATO a questo punto potrebbe essere più di un semplice moniker. Magari si rivelerà una volta scontata la sua pena?

 

A VOC’ ‘E ‘NA SIRENA
Club To Club Festival

Pubblicato da LIBERATO su giovedì 2 novembre 2017

I riferimenti nelle canzoni

Le canzoni, viste sotto questa prospettiva, rimandano continuamente al tema della prigionia. Immaginiamo che LIBERATO sia questo ragazzo che rompe con la sua fidanzata a seguito dell’arresto. I luoghi che vengono descritti nelle canzoni sono tutti visibili da Nisida, a partire proprio dalla Gaiola di Gaiola Portafortuna. La Gaiola è proprio di fronte al carcere di Nisida. Quando canta “la voce di una sirena quando stavo insieme a te”, con la sirena in sottofondo, sembra proprio che la polizia lo abbia beccato in flagrante e che lui cerchi in tutti i modi di giustificarsi con la ragazza, professandosi innocente. Anche in Me Staje Appennen’ Amò si parla di libertà, anche se di libertà di essere se stessi (il caso di un transgender intrappolato in un corpo non suo). INTOSTREET invece può essere interpretata in diversi modi, inteso come in mezzo alla strada, come in mezzo ad una situazione scomoda, oppure come dentro un luogo stretto, come potrebbe essere appunto la cella di una prigione.

Tutti questi indizi, ripercorsi dallo youtuber, potrebbero far pensare che quindi tutto questo derivi proprio da un ragazzo detenuto a Nisida, e questa teoria farebbe davvero di questo progetto uno dei più affascinanti mai vissuti nel mondo della musica.

Per precisare un paio di punti, noi sappiamo, a discapito del primo set di indizi citati, che il gommone in realtà sarebbe partito da Riva Fiorita, spiaggia in località Posillipo, e che la scorta della polizia non si rende necessaria solo in caso di accompagnamento di detenuti, ma venga predisposta dalla questura in qualsiasi caso lo si reputi necessario.

Detto questo, il carcere di Nisida prevede comunque un laboratorio musicale tra le tante attività di recupero dei detenuti.

L’analisi proposta dallo youtuber napoletano porta comunque a tante vie di riflessioni, che potrebbero anche essere approfondite.

E voi, cosa ne pensate?