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Vi siete mai chiesti perché ascoltiamo musica triste? Tanti di noi lo fanno, in maniera più o meno frequente: dopo una brutta giornata, una delusione d’amore o altro. Ecco, secondo uno studio condotto da Frontiers in Psychology, tutto ciò girerebbe attorno all’empatia e ad altre sensazioni.

Alcuni studi hanno infatti confermato che l’ascolto di musica cosiddetta triste provoca 3 tipi di reazione diversi: dolore, malinconia e commozione.

Su quest’ultima reazione si sono concentrati alcuni scienziati inglesi, che hanno proposto a 102 volontari di ascoltare un brano considerato triste per poi compilare un questionario sull’umore e un test più specifico sull’empatia. I risultati hanno dimostrato che una buona parte dei volontari ha sviluppato “piacevole tristezza” (legata al lato empatico delle emozioni), mentre il resto percezioni di ansia e nervosismo.

Al centro di tutto quindi, ci sarebbe l’empatia, questa particolare sensibilità che ci permette di vagare tra i Sigur Rós e gli Smiths e di goderceli come si deve.

E allora facciamoci tutti un bel pianto: