L’identità di colui/coloro che si celano dietro al moniker LIBERATO non è stata ancora resa nota ufficialmente, nonostante gli sforzi dell’esercito di fan, curiosi e detrattori che da mesi è sulle tracce dell’artista più ricercato d’Italia.

Qualcosa, però, inizia a muoversi.

Come ormai tutti  sapranno, al primo ed unico concerto al MI AMI, sul palco non si è presentato LIBERATO – o quantomeno colui che ha prestato la voce al progetto – bensì Calcutta, IZI, Priestess e Dj Shablo.

Dai numerosi video dello show conclusivo del festival milanese, anche l’ascoltatore più distratto avrà notato che gli accenti di Calcutta e IZI (escludiamo a priori Priestess perché la voce che abbiamo ascoltato finora sembra essere di un uomo – sempre che non arrivino clamorose smentite) hanno poco a che fare con il napoletano verace dei singoli. Forse, solo Dj Shablo potrebbe avere a che fare con il progetto in qualità di producer, ma, per ora, neanche questo ci è dato sapere.

“LIBERATO” sul palco del Mi Ami Festival

Calcutta, IZI e Priestess ci hanno messo la faccia, ma è certo che non hanno nulla a che fare con colui/coloro che ha/hanno ideato e dato vita al progetto. E se non siete ancora conviti, per averne la certezza, leggete la nostra intervista a Francesco Lettieri.

Da allora quasi il nulla, poi, poco meno di un mese fa vi abbiamo messo al corrente che LIBERATO dovrebbe prender parte a diversi episodi della nuova serie di Gomorra: in una delle scene della terza stagione della serie Tv dovrebbe cantare uno dei tre brani finora rilasciati, svelando al mondo il suo volto.

Post pubblicato lo scorso 1 settembre da Salvatore Esposito, il Gennaro Savastano di Gomorra.

Sempre secondo le indiscrezioni legate alla partecipazione dell’artista nella serie televisiva, LIBERATO sarebbe un progetto che coinvolge più persone e l’identità del cantante sarebbe già nota ad alcuni: si tratterebbe di Livio Cori, rapper e cantante napoletano che prenderà parte alla prossima stagione di Gomorra.

Novembre 2017… #gomorralaserie #gomorra3 #talebani #sky

A post shared by Livio Cori (@liviocori) on

Malgrado le indiscrezioni, le certezze sono poche e mancano ancora all’appello il producer e l’eventuale autore dei testi.

Per quanto riguarda il compositore delle musiche si brancola nel buio: c’è chi scommette su Dj Shablo, altri fanno riferimento ad un napoletano che ha collaborato con quest’ultimo. Al momento, sul produttore non si altro, ma, forse, siamo vicini a scoprire chi c’è dietro LIBERATO o quantomeno l’identità di una delle persone coinvolte nel progetto.

Post di Emanuele Cerullo contenente una poesia dello stesso pubblicata il 9 maggio 2016. È stato rimosso, per una questione di privacy abbiamo oscurato il nome.

Dopo la pubblicazione di GAIOLA PORTAFORTUNA, una pagina Facebook che si occupa di rap ha postato un video caricato lo scorso agosto su YouTube che è passato quasi inosservato. L’autore della clip in questione ritiene di aver identificato LIBERATO, presumendo che si tratti Emanuele Cerullo.

Emanuele Cerullo è un poeta e scrittore, ha pubblicato Il coraggio di essere libero e Il ventre di Scampia,  e che ha condotto una trasmissione radiofonica per Radio Ska.

L’accostamento al giovane campano si basa, principalmente, sullo screen del post che vedete sopra.

La somiglianza con i testi di LIBERATO è lampante:

“Bastò quel respiro a infiammarti la faccia di lacrime“, frase che tradotta in napoletano  equivale a Ca’ pe’ caccià ‘na lacrem’ ce vuo’ ‘nu respir'”, ovvero uno dei versi della prima strofa di NOVE MAGGIO;

E non sapevi ch’è bastato un sospiro per lasciarti entrare serena nell’anima mia”, che corrisponde a “Ca’ pe’ trasi’ ‘int’all’anema ce vuo’ ‘nu suspir'”; 

“Maggio saluta la sua prima settimana, e vai ancora graffiando l’aria dimenticando chi, adesso, brucia nel tuo fumo”, simile a “Nove maggio m’hê scurdat’ […] Fa’ ‘nu tir’ tu, je nun m’ fir'”;

Un passato già remoto quell’aurora a Mergellina, una stella già scoppiata sul Golfo di Partenope.”, che coincide con “Scennim’ a Megellin’ […] ‘e ciche d”a matin’ […] Care ‘ngopp”o golf’ ‘na stella”, tutte frasi presenti in TU T’E SCURDAT’ ‘E ME.

Inoltre, sul blog del giovane poeta la rosa (il simbolo di LIBERATO, qualcuno scherzando sull’affinità della figura utilizzata dal partenopeo con quella del producer americano lo ha definito lo “Shlohmo napoletano” ) e libertà sono temi assai ricorrenti.

La poesia è stata pubblicata il 9 maggio 2016 sul profilo Facebook di Emanuele Cerullo, dopodiché il post è stato rimosso.

Altro punto di forza della tesi in questione è la registrazione qui sopra, fatta da una studentessa dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli in occasione del seminario tenuto presso l’ateneo da Emanule Cerullo il 12 maggio 2016. Nel corso del suo intervento, il poeta di Scampia ha sciorinato il suo punto di vista sull’uso del dialetto nei testi poetici, menzionando  gli stessi aggettivi utilizzati un anno dopo in NOVE MAGGIO: “m’è sciarmat” presente in NOVE MAGGIO, “m’è sfunnat'” sempre nello stesso pezzo, e infine “‘mpressiunat'”.

Ma non ci siamo fermati a questo.

Andando a spulciare sul blog di Emanuele, abbiamo trovato un breve racconto del 28 agosto 2015 intitolato Miami come il Villaggio Coppola. Il Villaggio Coppola, conosciuto anche come Pinetamare, è una frazione di Castel Volturno. Proprio a Castel Volturno è stato girato il video dell’ultimo singolo di LIBERATO, e in questo è visibile anche la porzione della città citata.

Infine, dando uno sguardo al racconto che trovate sul blog dello scrittore sembra proprio di leggere la sceneggiatura del videoclip di GAIOLA PORTAFORTUNA:

A Miami ci sono stato”, ci disse. Poi, con spavalderia e senza aspettare una nostra prevedibile domanda, aggiunse, “Uagliu’, volete sapere com’è? Tale e quale al Villaggio Coppola”. Naturalmente lui non insegnava storia dell’arte e quella non fu affatto una lezione, tutt’altro: una chiacchierata sulle analogie tra Villaggio Coppola, Miami e tutte quelle zone caldissime di Cuba. In effetti, a pensarci bene, per quanto possano sembrare estremamente diversi, questi luoghi si assomigliano davvero. La prospettiva è la mia, e non vuole essere oggettiva. John Lennon conosceva bene Castel Volturno, infatti vi trascorreva le vacanze. Nulla a che vedere con la condizione di degrado attuale. Un degrado ambientale, sociale, istituzionale. Eppure, quando torno a casa dopo una giornata a Castel Volturno, penso a quelle giovanissime ragazze di colore: le ho viste sorridere mentre ballavano per strada con molta sensualità, con un fare tutto afro che percepisce la danza (reggaeton, trap o quel che vi pare) come un fortissimo elemento di aggregazione sociale. Sorridevano tutte e guardavano una loro amichetta, anche lei di colore, intenta ad asciugarsi le lacrime.

 

 

Suggeriti gli indizi che collegano LIBERATO a Emanuele Cerullo e acclarato che Calcutta, IZI, Priestess non hanno nulla a che fare con il progetto, forse, è ormai superfluo formulare più ipotesi di quelle necessarie per svelare l’arcano.

A questo punto, però, potreste pensare che Emanuele potrebbe essere solo l’autore dei testi, ma, ascoltando il brano che trovate qui sopra di Em Cerullo moniker del progetto rap ufficiale del poeta – vi accorgerete che il talento del napoletano dal letterario sfocia nel musicale. Un verso del brano Prima di Tutto recita:

Oh! ma adesso fai anche musica?

In realtà l’ho sempre fatta e lascio perdere chi giudica, in fondo non ha mai saputo veramente cosa faccio. 

Escludendo l’inverosimile, ciò che rimane, per quanto difficile da credere, è plausibile che corrisponda alla realtà.