Nella vita ognuno di noi deve convivere con il fastidio. Il grado di tollerabilità cambia da persona a persona, ma su una cosa credo che una buona parte del mondo è piuttosto d’accordo: la musica latino-americana (in tutte le sue declinazioni) è una delle cose più insopportabili, tediose e irritanti che sia mai stata inventato dall’uomo.

Eppure, CICLICAMENTE, ogni anno, quando ancora fa un diavolo di freddo, ci troviamo a dover iniziare a sentire i potenziali tormentoni che ci accompagneranno per i successivi 8/9 mesi. Sì, perché il latino-americano è qualcosa che non puoi evitare di ascoltare semplicemente non ascoltando la radio, te lo ritrovi anche contro la tua volontà praticamente ovunque: al bar, fermo al semaforo dalle casse dello stereo di un peruviano che fa le consegne, in sala d’attesa dal dentista tra un pezzo di Kenny G e Diana Krall, in palestra, OVUNQUE… si presenta subdolamente nelle forme e nei momenti più impensabili, per cui ogni anno a gennaio è meglio mettersi il cuore in pace e rassegnarsi.

Da diversi anni a questa parte, come se non bastasse, è arrivato anche da noi in Europa il reggaeton: in tutto questo disagio si aggiungono le collaborazioni con artisti pop e rap internazionali, per cui siamo letteralmente condannati a doverci sorbire un mare di merda per un anno intero se non riusciamo a vivere costantemente con le cuffie saldate per bene nei timpani.

OGNI SANTO ANNO CHE NOSTRO SIGNORE CI MANDA SULLA TERRA.

Il 2016 è stato (lutti a parte) un grande anno per la musica e il 2017 – secondo i vostri gusti – si preannuncia anche meglio?

Curb your enthusiasm, non c’è niente che tu possa fare per sfuggire al LATINO neppure quest’anno, perché la stagione del malessere è già bella che cominciata:

Enrique Iglesias feat. Descemer Bueno, Zion & Lennox – Subeme La Radio

Puntuale come Equitalia, anche quest’anno il figlio del portiere del Real Madrid è tornato con l’ennesima canzone diversa e uguale allo stesso tempo a quelle degli anni precedenti (Duele El Corazon, Bailando). Enrique ha un vivaio di cani randagi che di anno in anno lo accompagnano, gente a noi sconosciuta ma che se vai a leggere hanno tutti vinto almeno una volta un Billboard Latin Award (che sembrano regalare come il pane): questa volta i fortunelli sono Zion & Lennox  e Descemer Bueno (già presente nella smash hit stracciacoglioni del 2014 Bailando).

Adatto per: corsi di zumba, addii al nubilato, flash mob.

Daddy Yankee – Hula Hoop

È il Pitbull portoricano, ogni anno anche lui con precisione e puntualità quasi svizzera fa uscire una canzone che sarà ballata sicuramente in tutto il globo, un vero e proprio artigiano del reggaeton, forse meno conosciuto del suo gemello cubano generatore automatico di featuring, ma la cui musica riesce a diffondersi in maniera più trasversale. Se ancora non l’avete sentita non tirate un sospiro di sollievo perché è solo questione di tempo.

Adatto per: pilates, lap dance e privé zozzi nei peggiori strip club del mondo.

Luis Fonzi feat.Daddy Yankee – Despacito

Quello che possiamo già considerare uno dei tormentoni di questo inizio anno, è opera di uno sconosciuto portoricano che fa musica dal 1998, e che per qualche strano motivo è stato riesumato da Daddy Yankee, la cui collaborazione è un mix tra endorsement e benedizione (con ‘sto singolo ci mangia tutta la famiglia di Luis per i prossimi 5 anni almeno). Suona tremendamente simile ad un pezzo a caso di Enrique Iglesias, per cui c’è il rischio altissimo di doverselo PUPPARE fino all’estate.

Adatto a: ginnastica dolce, acquagym e happy ending ai centri benessere.

Nicky Jam – El Amante

Ennesimo portoricano (anche se bastardo, vista la madre dominicana), forse addirittura più presente di Daddy Yankee negli ultimi anni. Lo ricorderete (anche se ci auguriamo che l’abbiate rimosso) per la collaborazione del 2015 con Enrique Iglesias nella smash hit El Perdon, e la brutta notizia è che il suo successo si fa sempre più grande di anno in anno, e questo significa che lo avremo tra i coglioni per chissà ancora quanti anni.

Adatto a: sagre di paese, grigliate al parco, interventi di rinoplastica.

Shakira Feat.Maluma – Chantaje

L’unico aspetto positivo delle canzoni di Shakira è che sono accompagnate da video (che fortunatamente si possono silenziare) dove c’è la certezza che almeno una fetta di culo la mostra sempre, quindi lo prendiamo come un appuntamento annuale che, nel marcio generale del LATIN POP, è una boccata d’aria fresca. Questa nuova canzone vede la partecipazione del suo connazionale Maluma, che SICURAMENTE ricorderete per la hit underground Borro Cassette.

Adatto a: scambi di coppia/menaggi a tre, depilazioni a luce pulsata.

J. Balvin – Sigo Extrañándote

Il più grande male esportato dalla Colombia dopo la cocaina, si è fatto sentire due anni fa nel nostro paese con Ginza e purtroppo il governo americano non ha ancora fatto niente di concreto per abbatterlo come Pablo Escobar.

Adatto a: suicidi di massa, sbiancamenti anali, cambi di sesso.

E pensare che siamo solo al terzo mese dell’anno.

Purtroppo dobbiamo imparare a convivere con questo FASTIDIO, perché non si tratta solo di canzoni, ma di una cultura che ormai si è radicata anche nel nostro paese, dalle donzelle che sognavano di entrare ad Amici o di farsi trapanare dal tamarro di turno di Uomini & Donne, ai metrosessuali che tutti i venerdì pomeriggio vanno dall’estetista a farsi prosciugare le sopracciglia, a soggetti insoliti pieni di adipe che portano i figli all’asilo con la t-shirt DE PUTA MADRE.

Dovete prendervela con gli artisti sopra elencati se la vostra ragazza vi costringe una volta al mese ad andare alla serata reggaeton a 90km da casa con la nebbia e se Max Brigante fa ancora il dj… la musica latino-americana e il reggaeton continueranno da qui all’eternità a imperversare in lungo e in largo.

È troppo tardi ormai, siamo circondati.

È lecito però in conclusione chiedersi: cosa abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo?

Che belli i tempi di giovì, giovà…