Prendete le Sleater-Kinney, le L7, le Hole, gli Yeah Yeah Yeahs. Prendete il classico sound alt-rock di Manhattan (fino ad arrivare agli Strokes). Prendete 3 giovani ragazzine metà islandesi e metà inglesi. Prendete la voglia di far festa e di non prendersi troppo sul serio, mandando pure a fare in culo qualcuno. Le Dream Wife sono ciò che avrete bisogno non solo durante questo inverno, ma anche per tutto l’anno – e pure oltre, perché no?

Ma cos’hanno di speciale queste Dream Wife e perché il loro album di debutto potrebbe essere una delle rivelazioni dell’anno? 

L’animo punk e ribelle

Se il punk continua a posticipare la data della sua morte, è perché ciclicamente qualcuno riesce a rianimarlo: che sia tramite la musica in sé o attraverso l’attitudine. Le tre ragazze in questo caso hanno sia il giusto mix di suoni cattivi (F.U.U. e Let’s Make Out), sia lo stile sopra le righe che quel mood incazzoso da “I spy with my little eye bad bitches, Dream Wife for life / I’m gonna fuck you up”

Il rock alternativo dei due oceani

Le Dream Wife sono riuscite a unire il sound alt-rock delle due sponde degli Stati Uniti: quella anni ’90 della West Coast con sonorità riconducibili alle Sleater-Kinney (in Hey Heartbreaker) alle Hole di Courtney Love (in Let’s Make Out) e quella di Manhattan dei primi anni 2000 degli Yeah Yeah Yeahs (basta sentire la voce di Rakel) e degli Strokes (in Kids, che suona come una di quelle demo bellissime di Julian Casablancas & Co.). Il tutto tenuto insieme egragiamente da un animo punk londinese di inizio anni ’80.

Let’s be kids and fall in love

Nonostante l’apparenza e il fare da Pussy Riot, le Dream Wife hanno un cuore e ce lo dimostrano con la ballata rock Love Without Reason (“Let’s be kids and fall in love”, appunto) e in Spend The Night, dove Rakel vuole lanciarsi in una nuova relazione senza pensare al suo passato e chiede semplicemente ad un ragazzo di uscire una sera per conoscersi meglio.
E come fai a dirle di no?

Woman Power

Nel bellissimo brano Somebody – scritto come risposta alla Slut Walk avvenuta a Reykjavik nel 2015 – le Dream Wife vogliono distruggere gli stereotipi sulle donne attraverso la metafora di una bella ragazza che finisce casualmente nel backstage di un concerto perché è bella, truccata bene, alla moda e con un bel sorriso.

Le chitarre

Un disco di mezz’ora suonato interamente senza alcun tipo di synth o tastiera, proprio come gli antipatici nostalgici di Facebook vorrebbero avere sempre e richiedono ogni volta a suon di “Eh, ma il vero rock è suonato con le kitarre!!!“. Finalmente è arrivato e suona fresco, nonostante non sia niente di così nuovo e innovativo. Le tre giovani ci regalano un ottimo esordio che non si può perdere, anche se è appena iniziato febbraio e avete già 15 dischi arretrati da ascoltare.