Come ogni anno, The Style Of Sound, rivista inglese che si occupa di musica e arte in genere, ha rilasciato la lista di quelli che sono i 100 siti musicali più influenti del mondo.

sos-100-autumn-2016-hero-image-1000x750

La domanda sorge spontanea (ed è una domanda che mi faccio spesso, molto spesso): come fai a stabilire qual è il sito di musica (o di quale che sia l’argomento verticale) più influente al mondo? Personalmente, credo che a livello assoluto non sia davvero definibile: le variabili sono tante, e la più importante – credo – sia valutata in base a quello che è il target di riferimento, e sopratutto di quanto si vada ad incidere sulle masse o sulle nicchie, e ancora valutare quanto siano attive queste nicchie rispetto alle masse, e (non ultimo) come si riesca ad influenzare gli atteggiamenti o addirittura i comportamenti delle stesse.

Il presupposto, quindi, è che non esista un paradigma che permetta di fare una classifica dell’internet, ma ci sono ad oggi degli strumenti che riescono a misurare l’andamento di una presenza online, tra i quali ad esempio il traffico che un sito riesce a generare. Certo, parliamo delle visite al sito giornaliere: quanti utenti entrano nel tuo sito in un mese, per quanto tempo ci restano, come lo visitano. Gli analytics sono un ottimo metodo di misura, ma si limitano ad esprimere il volume di accessi che un sito riesce a generare in un determinato lasso di tempo. Stop. Numeri (certo, che ti fanno fruttare bei soldini dai banner pubblicitari, ma quello è un altro discorso).

tumblr_n1d8nufxvq1qct4pso1_500

Fino a qualche riga fa, però, parlavamo sommariamente di cosa intendiamo per influenza, e restiamo fermi del fatto che l’influenza per essere tale debba andare ad incidere su quelli che sono gli atteggiamenti di un utente, e non sono così certo del fatto che navigare in modo abbastanza random tra varie pagine di vari quotidiani online, siti di giardinaggio e via discorrendo, possa riuscire in questo intento.

Facciamo un altro passo. L’evoluzione del web ci ha permesso di vivere nell’internet come mai eravamo riusciti fino a poco tempo fa: lo sviluppo di social network e derivati ha dato la possibilità a noi in quanto entità umane di costruire una propria identità nella rete infinita nella quale giornalmente siamo sommersi. Facebook, Instagram, Youtube, Tumblr, Medium, ma anche Spotify, il vecchio caro Last.FM, Foursquare e così via, hanno permesso a tutti di traslare il sé in un altro mondo, quello virtuale, che fosse una mera estensione di quello reale. Il grado di profondità di immersione nei social poi è relativo, ma una rapida occhiata sui canali social di un determinato soggetto ci permette di capire in pochi minuti i suoi interessi, ciò che fa nel suo tempo libero e non, le sue preferenze sessuali, i suoi gusti in cucina, e svela dunque tutti i parametri socio-demografici, personali etc. del soggetto in questione.

facebook-real-comic

Ad oggi, quindi, i social ci permettono di capire come si modificano nel tempo, e a seconda delle situazioni, gli atteggiamenti e i comportamenti degli individui.

Perché tutto questo sproloquio sull’evoluzione dell’ambiente digitale contemporaneo? Per darvi un’idea del perché determinate classifiche sono sì del tutto relative, ma si affidano all’unico o comunque più importante metro a disposizione dei feticisti degli elenchi.

The Style Of Sound ha cercato di stilare i 100 siti più influenti al mondo, basandosi sulla misurazione del social engagement, ossia quante volte negli ultimi 12 mesi gli articoli, i post e tutto ciò che viene fuori dai canali comunicativi che oggigiorno abbiamo a disposizione, abbiano avuto un riscontro da parte degli utenti a livello di like, share, commenti etc. L’alto livello di engagement è ciò che viene rincorso giornalmente dai grandi brand e dalle web agencies sparse per il mondo, e fa sì che un brand possa riuscire a vivere e crescere al meglio nel nuovo mondo digitale e ad esserne protagonista.

show_me_roi-2

Non è, nemmeno questo, il valore assoluto, ma è un valore che sottolinea le interazioni tra gli utenti e un brand, ed è il valore che testimonia il coinvolgimento degli utenti con il brand, sito, azienda con cui vanno ad interfacciarsi.

L’anno scorso, con enorme sorpresa, eravamo stati inseriti al 99° posto della classifica, con un altro sito italiano a fare da protagonista (Electro Italia, al 65° posto).

Quest’anno, invece, The Style Of Sound, dopo tutte le valutazioni del caso, ha inserito Deer Waves al 78° posto tra i siti più influenti al mondo, con più di mezzo milione di interazioni su un campione di circa 900 articoli.

Inutile dire che i primi della lista sono i vari Billboard, Pitchfork, Rolling Stone USA, la lista completa potete leggerla qui, e in più è possibile scaricare uno spreadsheet con tutti i dati riportati nei dettagli.

Ciò che ci teniamo a sottolineare con questa sorta di panoramica sulla figura dell’“influencer”, partendo proprio dal caso specifico della classifica di The Style Of Sound, è il lavoro che portiamo avanti giornalmente da 4 anni a questa parte: abbiamo sempre creduto nelle nuove forme di comunicazione ma sopratutto nei nuovi modi di comunicare attraverso queste nuove forme, ci teniamo a stare sempre vicini ai nostri lettori e a offrire un prodotto che sia fresco, alla portata di tutti ma allo stesso tempo ricercato.

Credo fermamente nel fatto che la musica sia la forma d’arte più diretta che ci sia, e che vada comunicata nel modo giusto, per permettere anche ai meno “affezionati” di poter godere di una cosa tanto preziosa.

Non abbiamo vinto il Nobel, non abbiamo vinto niente, non vogliamo vincere niente in realtà, ma vogliamo sapere che ciò che facciamo arrivi a qualcuno, che si tratti di un dentista di Treviso o di qualcuno che oltremanica ha deciso di mettere in fila i siti di musica nel mondo.

D’altronde, non sarà Stoccolma ma qui c’è un clima fantastico.