Festival of Disruption di David Lynch, andato in scena negli scorsi giorni a Los Angeles, era uno degli avvenimenti più attesi della stagione.

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A metà tra un festival musicale ed un evento culturale, ha ospitato i live di Robert Plant, St. Vincent, Xiu Xiu e Jon Hopkins oltre al premio oscar Angelo Badalamenti e ha visto alternarsi sul palco i talking e le performances di Mel Brooks e John Malkovich, per quella che può essere descritta come l’immersione definitiva nella realtà lynchana.

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Per lui si è trattato praticamente dell’esordio nel mondo del management e dei grandi eventi, ma ha voluto gestire tutto personalmente: scelta artistica e scenografie; gadgets a forma di cherry pie e tipico gotico decadente. Il regista (in questo caso art director) ha voluto (ri)creare il minimondo che ci ha da sempre portato sul piccolo e grande schermo, ma – forse – senza lasciare troppo spazio all’angoscia.

Il pubblico ha, inoltre, potuto conoscere più da vicino la David Lynch Foundation, che si prefigge di curare i problemi derivanti da quella che Lynch medesimo ha definito come “era dello stress” e, inoltre, attraverso moltissime attività parallele ha catturato l’attenzione di tutti in modo trasversale, anche grazie alla cura maniacale con la quale è stata allestita la scenografia delle varie location.

La kermesse si è aperta con la proiezione di The Elephant Man, per continuare con l’intervento del novantenne Mel Brooks (che lo scoprì con il cortometraggio Eraserhead) e di John Malkovich, il quale ha impersonificato alcuni dei protagonisti più inquietanti dei film del maestro. E in mezzo ci hanno piazzato Zola JesusFlaming Lips che hanno eseguito le musiche proprio di questi due film.

Ecco il racconto del festival negli scatti di Heater Kaplan.

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Il festival è stato però caratterizzato anche e soprattutto dalla musica, non soltanto quella delle sue pellicole (in particolare di Twin Peaks) ma anche dai concerti di alcuni tra i più interessanti ed innovativi produttori degli ultimi tempi.

Da un lato Angelo Badalamenti con il suo Music From The Twin Peaks e dall’altro i live di St. Vincent, Sky Ferreira, Jon Hopkins, Xiu Xiu e Robert Plant, ospitati in una cornice degna dei palchi di Blue Velvet e di Twin Peaks:

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Sky Ferreira alle prese con la nota Falling di Twin Peaks, che fu già della regina del dreampop Julee Cruise.

St. Vincent:

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Un video pubblicato da StVincent_Shrine (@stvincent_shrine) in data:

Jon Hopkins:

Un video pubblicato da Carmen Perez-Pineda (@jik1992) in data:

Xiu Xiu:

Un video pubblicato da Sailormook (@mynameisluna) in data:

E da ultimo manonperimportanza, ecco un assaggio di Angelo Badalamenti che lascia tutti senza fiato mentre esegue il main theme di Twin Peaks.

Si è concluso così, sulla scia della malinconia per quanto visto e vissuto in questi anni di Lynch; a conferma di quanto sia stato e con tutta probabilità continuerà ad essere anche per il futuro. Un futuro che prossimamente porterà alla luce la nuova ed attesissima stagione di Twin Peaks e perché no, un Festival of Disruption bis che non vediamo l’ora di rivedere e ricondividere!