Spaventosamente belli ed eleganti, feroci e letali, i grandi squali bianchi sono i metallari del regno animale.

Una troupe cinematografica impegnata nelle riprese per un documentario ha scoperto che la riproduzione in acqua di musica, nello specifico di death metal, contribuisce ad attirare i maestosi squali bianchi. Intenta nella riprese di “Bride of Jaws,””, una troupe di Discovery Channel ha utilizzato un altoparlante militare sottomarino per diramare negli abissi del metal a tutto spiano. Si è cercato di attirare uno squalo di ben 4,8 metri, conosciuto tra i biologi marini come Joan of Shark, ma nella vastità degli abissi non sono riusciti a ritrovare Joan, ma hanno richiamato altri due esemplari, uno dei quali di 4,2 metri.

Gli squali percepiscono le vibrazioni delle onde sonore attraverso la cosiddetta “Linea laterale”, si tratta  un organo di senso che attraversa l’animale dalla testa fino alla pinna caudale. Dalle ultime ricerche si è scoperta la sensibilità  dei Carcharodon carcharias a campi magnetici ed elettrici, dovuto alla presenza di alcuni recettori collegati ai pori del muso. L’organo capace di questa caratteristica è il complesso formato dalle ampolle di Lorenzini. Il funzionamento è molto simile a quello del labirinto auricolare presente nell’orecchio umano. Gli squali bianchi sono particolarmente sensibili alle vibrazioni a bassa frequenza, tant’è che sono capaci di riconoscere quelle comprese tra i 25 ed 50 Hz e le utilizzano per rilevare i branchi di pesci a ragguardevoli distanze.

Non si tratta della prima volta che agli squali è stata proposta della musica, alcuni anni fa un tour operator australiano riprodusse in acqua  dei pezzi degli AC / DC ed anche quelli riuscirono ad attirarli. Data la passione di questi animali per le basse frequenze, per la salvaguardia della specie invito chiunque voglia provare ad attirarli di riprodurre in acqua della techno.