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Succede che per amor di fidanzata inizi a guardare una serie tv.

Tu che dopo Lost, non ne hai più guardata una; tu che non hai mai visto Breaking Bad o quella delle lesbiche in prigione. Insomma, parliamo di uno sforzo immane, soprattutto perché la serie in questione non è nemmeno americana, ma europea.

Succede che dopo dieci minuti parte Boys Don’t Cry. “Aiuto che succede?” Pensi tra te e te. E come per la maggior parte delle cose della vita, finisci sotto un treno per quello che fino a pochi minuti prima ignoravi, evitavi.

Parliamo di Deutschland 83, serie tv tedesca (trasmessa da Sky) ambientata tra Bonn e Berlino in piena guerra fredda. Spionaggio, inseguimenti, “Lui non è chi dice di essere“, pacifisti gay e tutto il repertorio post bellico che già il cinema ci ha raccontato più e più volte.

La serie colpisce, tuttavia, non solo per il soggetto e per i molteplici colpi di scena che s’incontrano nella prima (e forse ultima) stagione, ma anche per l’attenzione all’aspetto culturale, musicale e sociale.

Incontreremo i primi walkman, le prima discoteche dell’est e i primi hipsteroni dal look casual-ariano.

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La mia recensione finisce qui, senza spoiler o anticipazioni, ma con il consiglio di dare un ascolto alla colonna sonora, che è tra le più entusiasmanti ed azzeccate!

The Cure, New Order, David Bowie, Duran Duran e ovviamente Nena con la sua 99 Red Baloons, canzone manifesto del Germania divisa.

Fai partire la playlist qui sotto e vola oltre la cortina di ferro: