Chi l’ha detto che se si è stonati non si possa cantare? Probabilmente è questa la domanda che si è posto l’ex direttore generale dell’Orchestra Verdi Luigi Corbani.

Il suo progetto aiuta le persone a vincere la ritrosìa e il luogo comune secondo cui chi non ha un’intonazione naturale è meglio che abbandoni l’idea di cantare. Addirittura il New York Times ha seguito per una settimana le prove di quello che hanno ribattezzato “il coro degli stonati”, dedicandogli una pagina che sottolinea come in Italia, il paese dell’opera, tutto sia possibile.

Come spiega Maria Teresa Tramontin, musicoterapista e preparatrice di voci, il 90% di chi si crede stonato lo è soltanto per motivi psicologici.

Magari un amico per scherzo o la maestra a scuola, ma una, due, tre volte, ecco che si crea un blocco vero e proprio, ed è un vero peccato considerando che la voce è il nostro strumento principe.

L’Orchestra Verdi ormai da anni organizza corsi per insegnare tecniche di canto anche a chi pensa di essere negato: sono 280 gli iscritti, dai 20 agli 80 anni,

spaziando dalla musica rinascimentale a quella contemporanea, dai canti popolari alla musica di altri continenti. 

Di certo un coro formato solo da stonati farà storcere il naso ai puristi, ma a noi che ce ne importa?