Father John Misty è tornato con il nuovo album Pure Comedy. Partendo dal più o meno faceto e arrivando poco a poco al serio, abbiamo elencato i dieci motivi per amare uno dei più talentuosi e originali artisti in circolazione.

1 – I baffi

Addio barba e capelli lunghi, Father John Misty ha cambiato look. Con i baffi non ci dispiace, anzi. Fissando l’obiettivo sembra dirci: “Non mi interessano le mode, sono io a dettarle”. E a difesa del nuovo paio di moustache, il diretto interessato ha dichiarato a Pitchfork:

If you take away my music from me, all you have left is a mustache and a bad attitude.

2 – La moglie

Avete visto il video di Nancy From Now On? Esatto. Quella bella ragazza in provocante completino di pelle intenta a dominare il nostro Misty è proprio Emma Elizabeth Tillman, sua moglie. Talentuosa artista visiva – seguitela su Tumblr per vedere meravigliosi scatti fotografici – Miss Honeybear è la compagna e la Dea Salvifica di Misty: la copertina del secondo disco a lei dedicato parla chiaro. Come è iniziato il tutto? Ascoltate I Went To The Store One Day.

3 – Stranger Things? No, grazie!

Fan di Stranger Things non ci crederete, ma siamo stati molto vicini dal vedere Father John Misty in una delle future puntate dell’amatissima serie targata Netflix. In una recente intervista a Rolling Stone, il cantautore ha dichiarato di aver rifiutato un’audizione per la nuova stagione. Il motivo è semplice: “Non voglio essere una star della tv”. Non sappiamo nulla sul ruolo, copione e altri dettagli. L’avremmo visto bene come insegnante nella scuola dei nostri piccoli eroi, magari come professore di musica “alternativo”. Voi?

4 – Taylor Swift & rimedi per ansia e depressione

Più o meno volontariamente, Josh Tillman riesce a far palare spesso di sé. Un esempio eclatante? L’esecuzione live di Total Entertainment Forever” qualche settimana fa al Saturday Night Live grazie all’iniziale verso dedicato a Taylor Swift:

Bedding Taylor Swift

Every night inside the Oculus Rift

Per non parlare di quando ha confessato il suo rimedio per curare gli attacchi di ansia e depressione con cui spesso combatte: l’LSD. Non tantissimo, giusto una puntina ogni tanto appena sveglio per sopravvivere. Dicono che con un goccio di caffè sia il massimo. Provare per credere.

5 – Flirta con il (Sub) Pop

I contatti ci sono stati ma ha declinato le offerte delle Major e deciso di rimanere con la Sub Pop: più che un’etichetta, una istituzione suprema. L’aura da santone del cantautorato indie è talmente potente da permettergli di flirtare spesso con nomi del pop di primo calibro. È tra le firme di Hold Up di Beyoncè in Lemonade e nella recente fatica della Signora Germanotta, Joanne, dove ha messo lo zampino in Sinner Prayer e Come to Mama. Ha coverizzato à la Velvet Underground Blank Space di Taylor Swift, magari congegnando la cosa una sera prima di andare a dormire e indossare gli Oculus Rift. Ciliegina sulla torta il video di Freak in cui intrattiene una certa Lana del Rey insieme alla moglie e altre signorine bianco vestite. Non male.

6 – Le vite passate

In principio c’era Josh Tillman batterista dei Fleet Foxes (fino al 2012) e di altre svariate band. Poi c’è stato il Josh Tillman solista che senza colpo ferire pubblica otto album dal 2003 al 2010 più un extra nel 2013 in cui abbandona momentaneamente i panni di FJM e compone The History of Caves, colonna sonora dell’omonimo esordio registico di Emma Elizabeth. I dischi solisti a firma Tillman sono apprezzabili, molto intimi e soffusi. Mancava però la scintilla… Rievocando quel vecchio sogno mai realizzato da bambino di diventare pastore evangelico, ecco l’avvento di Father John Misty e la pubblicazione nel 2012 di Fear Fun. Il resto è storia.

7 – Il Documentario

Pure Comedy è correlato dall’annesso mini-film. Venti minuti in splendido bianco e nero dove potete ammirare: Father John Misty sdraiato nello studio di registrazione, panoramica aerea di Los Angeles, Father John Misty circondato dal suo narcisismo mentre si prepara davanti allo specchio, Father John Misty ancora immerso nel suo narcisismo davanti un pianoforte e con in braccio una chitarra, interferenze audio-visive, Los Angeles che brucia, Father John Misty che guida o fuma in accappatoio mentre presumibilmente compone i testi del disco, Los Angeles che brucia sempre di più, un progressivo avvicinarsi alla Terra, Father John Misty accompagnato dai musicisti mentre esegue alcuni dei brani del disco. Scegliete voi il motivo più rilevante per vederlo.

8 – La voce

Elton John, ecco chi mi ricorda!”. Ho conosciuto Father John Misty con la performance di Bored in the USA al Late Show di Letterman: colpo di fulmine e questo fu ciò che pensai. Il discorso fortunatamente si è parecchio ampliato ascoltando la sua discografia e i paragoni sono saltati. Ascoltate l’intensità e le sfumature di Holy Shit o come attacca in Hollywood Cemetery Always Sings: puro Misty al 100%. E preparatevi, perché se amate questo timbro così intenso e unico, Pure Comedy vi metterà immediatamente al tappeto.

9 – I testi

Dopo le vette di I Love You Honeybear (Forse l‘Amore è solo un’economia basata sulla mancanza di risorse) anche i testi di Pure Comedy sono di fattura pregevole. L’album è l’antologia delle bizzarre follie di una società prossima al collasso. Eppure, quelle di Misty non sono critiche gratuite e lontane o sfoghi di cinismo menefreghista: è l’esatto contrario. Siamo in una tempesta e il cantautore dopo aver spinto REC è inghiottito nell’uragano insieme a noi. Le immagini create sono vivide, dei flash potenti e incisi che oscillano tra biografia simbolica e narrazione torrenziale come dimostrano le ispiratissime monster-song Leaving LA e So I’m Growing Old Magic Mountain. Ma se dovessimo scegliere il passaggio cardine di Pure Comedy, potremmo andare alla fine dell’omonima traccia iniziale:

Oh comedy, oh it’s like something that a madman would conceive!
The only thing that seems to make them feel alive is the struggle to survive
But the only thing that they request is something to numb the pain with
Until there’s nothing human left
Just random matter suspended in the dark
I hate to say it, but each other’s all we got

10 – La sua meravigliosa musica

Se Fear Fun fu la piacevole sorpresa e I Love You Honeybear la gradita conferma, Pure Comedy è il capolavoro. Misty lascia la sfera amorosa e alza il tiro trattando l’universale, descrivendo e raccontandoci come vive immerso in questa misera ma amata umanità. Accompagnato dal mentore Jonathan Wilson (impeccabile come sempre) e impreziosendo l’opera con i bellissimi arrangiamenti di Gavin Bryars, fusi alla perfezione in queste ballate al pianoforte. Pure Comedy è il tentativo di sopravvivenza e difesa nei confronti di un mondo popolato da Trump, guerre, social egemoni, smartphone, fake news, ritmi e modelli di vita devastanti e vuoti. L’arma e il rimedio sono sempre le stesse e lo canta: l’Amore e la Musica. Come dargli torto?

Ma soprattutto: come non amarlo?