Indovinate un po’, vi sto per parlare di un album dream pop. Questa volta però si tratta di un album che non vorreste perdervi per niente al mondo e di dream pop con i coglioni, che funge solo da base compositiva, da idea di partenza (l’ispirazione cocteautwinsiana è felicemente palese), sulla quale si sviluppano poi divagazioni elettroniche colorate da beat electro pop e di tanto in tanto da percussioni tribali e altri artifici etnici.

Purtroppo alcune di queste trovate (che, parafrasando quel coglione del mio amico Giorgino, definirei nu tribe) rimandano alla mente i Crystal Fighters più mosci, ma ringrazio gli dei del dream pop che questa similitudine funzioni solo pochissime volte e anche quando succede (Let It Happen, Arrows) i Silver Swans ammaliano con linee vocali eleganti e sintetizzatori avvolgenti, dimostrando personalità.

Per il resto le variazioni elettroniche su tema dreamy funzionano benissimo creando atmosfere solari che adesso va bene così perché l’ormone rimbalza ovunque. House Of Blood è il connubio perfetto tra dream pop e nu tribe e questa è la prima e l’ultima volta che dirò dream tribe (no, la canzone è figa comunque). Secrets è electro pop dolcissimo, vorresti e che non finisca mai e invece termina all’improvviso, con un po’ di amaro in bocca. Diary Land è un pezzone dream pop strappamutande, che sarebbe potuto essere il masterpiece dei Silver Swans se non fosse per la voce parlata che appare di tanto in tanto sputare stronzate. On The Quiet è il brano da pista, quello che vi farà rimorchiare tutta questa primavera o semplicemente impazzire per quant’è cool. Solo queste quattro canzoni basterebbero a trainare un album, ma anche i pezzi “minori” non scherzano (Mother Of Pearl, Around You, Karen, Always Something…) e contribuiscono a colorare ancora di più il già variopinto mondo dei Silver Swans che con questo album riusciranno a entrare in molti dream cuori. Nel mio ci sono entrati di sicuro e lo dico senza ancora sapere se la cantante sia figa o meno.

È primavera.