Inutile girarci attorno: i Wild Beasts sono fenomenali dal vivo. Per una band che abbiamo imparato ad amare sempre di più per le melodie eteree, l’ultimo album Boy King aveva rappresentato un forte cambiamento verso sonorità più pop e funky e, che il cambiamento piaccia o no, il risultato finale dal vivo è potente, pieno e impeccabile.

Douglas Dare

Douglas Dare

Ad aprire il concerto di Milano al Circolo Magnolia c’era Douglas Dare, cantautore inglese dalla delicatezza sublime: una riconferma per chi lo aveva già conosciuto come solista e un’ottima scoperta per chi ha avuto modo di conoscerlo quella sera accompagnato da una vera e propria band.

I Wild Beasts sono poi saliti sul palco con Big Cat, rivelando da subito la porca figura che Boy King sa fare dal vivo: i suoni sono tridimensionali, corposi ed energici, e la gente non riesce a star ferma – con Ponytail colpevole anch’i0, dritta dal pit dei fotografi. Il nuovo album acquista ancora più senso dal vivo perché i musicisti sono a proprio agio con il nuovo sound, sembrano divertirsi e spronano il pubblico a farlo, come con Tough Guy (“let’s get fucked up”, parafrasando un verso del brano) o Alpha Female. La forza del falsetto di Hayden Thorpe e la rabbia del baritono di Tom Fleming si uniscono alla potenza groovy dei bassi, rimanendo tecnicamente impeccabili e regalando all’esibizione una carica sensuale e sessuale ancora più forte che nell’album.

Wild Beasts

Wild Beasts

Non mancano poi all’appello le indimenticabili perle del passato: Wanderlust e Mecca da Present Tense, Lion’s Share e Bed of Nails da Smother, All the King’s Men da Two Dancers per il gran finale. Nonostante la sala non fosse pienissima, la band sembrava in perfetta sintonia col suo pubblico, con Thorpe che è addirittura sceso tra il pubblico per cantare a cappella Celestial Creatures dopo un’invettiva contro la Brexit.

I Wild Beasts hanno alle spalle cinque lavori bellissimi, eppure dal vivo sono ancora meglio che su disco, da vedere e rivedere perché creano dipendenza – tra gli effetti collaterali c’è il replay ossessivo di tutta la discografia nei giorni a seguire.

Foto: Claudia Viggiano