Sembra quasi assurdo pensare che la prima volta che si esibirono in Italia, nel lontanissimo 2009, gli xx calcarono timidamente in punta di piedi il palco di un piccolo circolo ARCI milanese con il loro debut album ed oggi, invece, eccoci qui a chiacchierare a distanza di anni ed anni della loro apparizione su RAI3 durante lo show Che Tempo Che Fa e di quello che molto probabilmente sarà uno dei live dell’anno, stavolta al Forum di Assago.

Già, non una location qualsiasi, ma LA location milanese per eccellenza delle band arrivate, mature, che “riempiono gli stadi”.

Cosa ha creato il fenomeno xx? Mi sono posto questa domanda varie volte mentre prima del concerto sorseggiavo una birra e ammiravo le migliaia di fan in estasi che varcavano la soglia del Forum, dopo aver conquistato a fatica la birra facendo a spintoni con le migliaia di persone in fila, dopo esser riuscito ad entrare facendo a spintoni con le migliaia di persone all’ingresso.

Cosa hanno fatto gli xx del circolo ARCI per diventare gli xx che riempiono gli stadi?

L’unica risposta che sono riuscito a darmi è: niente di ciò che non facessero già. Gli xx sono sempre stati perfetti nella loro semplicità e sono inevitabilmente diventati iconici, si sono ritagliati con umiltà sin dal primo album un posto nel cuore dei loro fan e ci sono rimasti fino ad oggi, continuando giorno dopo giorno a raccattare seguaci su seguaci nonostante la breve pausa di riflessione che ha tenuto tutti a digiuno.

E, quale occasione migliore di questo concerto per tastare con mano chi è oggi il fruitore medio della band inglese: grandi, piccini e pensionati, nostalgici e innovatori, smartphone-dipendenti e smartphone-haters, amanti della musica e amanti dello show-off social, critici di musica e critici culinari.

Insomma, il pubblico era veramente, veramente, eterogeneo.

Intanto, i miei pensieri peripatetici venivano interrotti dall’arrivo sul palco di Floating Points, opening act di lusso (come per tutte le altre date del tour) che ha fornito un perfetto warm-up e un orecchiabilissimo accompagnamento musicale all’ansia che lentamente saliva. Il producer inglese si è infatti esibito in un raro live set in solitaria, a metà strada tra i suoi gioiosi dj set tutti house, funky e trombette e le derive post-rock delle sue ragionate performance live con band, spaziando dalle sonorità più deep e housy, tipiche dei suoi vecchi lavori, alle sonorità prettamente elettroniche di Elaenia, per poi lasciarsi lentamente sopraffare da tonalità più sporche e dal bassone spezzato made in UK, che ha fatto muovere l’anca anche al più incravattato dei cinquantenni presenti.

Finito anche l’opening act, mancava veramente poco, pioggia d’applausi per FP e si riaccendono le luci.

Il palco, fatto di suggestivi specchi mobili, era quasi pronto e guardandoci intorno rimaniamo increduli per l’atmosfera da grande happening che si iniziava a respirare al Forum, che intanto si era definitivamente riempito. Come reagirà tutta questa gente ad I See You, dopo che se n’è discusso così a lungo e dopo che tutti, chi più chi meno, hanno cercato di far valere il proprio parere?

E poi, eccoli sbucare sul palco, finalmente, bellissimi. Ed è bastata la prima nota di Say Something Loving per farmi capire – e per far capire a tutti, probabilmente – perché gli xx sono gli xx e come chiacchierare tanto di musica, talvolta, ci faccia dimenticare quanto emozionante possa essere assistere ad uno spettacolo simile e viverlo appieno, senza tutte quelle chiacchiere da bar e da Facebook sul confine tra ciò che oggi è mainstream e ciò che oggi è… figo?

Lo spettacolo va intanto avanti con Crystalised e Islands, due classicissimi in rapida successione e la risposta del pubblico è subito alquanto eloquente, urla e capelli strappati accompagnano la perfetta esecuzione dei pezzi che aprono la strada verso un’altra traccia del nuovo album, Lips. Seguono poi Brave For You, la canzone dedicata da Romy ai genitori scomparsi, una toccante versione a cappella di Basic Space Performance inaspettatamente interpretata solo da una emozionatissima e – a detta sua – spaventatissima Romy.
A quel punto il trio sembra riscaldato a dovere ed è l’empatia vera tra i tre che inizia a colpirci. I profondi scambi di sguardi e cenni ci ricordano che dietro il grande affiatamento del gruppo, perfettamente trasmesso nell’equilibrio della loro musica, si nasconde un’amicizia lunga una vita, e si sente.
Segue poi un inaspettato cambio di rotta con una cover di Too Good di Drake e Rihanna, per poi tornare ad alternare abilmente pezzi storici, più lenti come Infinity, VCR, Fiction e Shelter – spesso riarrangiati – con pezzi più veloci e colorati del nuovo album come Dangerous e I Dare You, prima di passare ad una sorta di passerella per il solo Jamie, con le luci che si spengono ed un riflettore ad illuminarlo mentre smanaccia il suo variegatissimo set-up sulle note di Loud Places.

The xx live ora ✖️✖️

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Da lì la performance di Jamie diventa più danzereccia, con i bpm che salgono e una cassa tipicamente break beat che quasi ricorda vagamente il Floating Points dell’apertura e che dà lentamente il via ad On Hold, pezzo decisamente piazzato li con l’intenzione di far ballare tutti prima del gran pianto finale collettivo con le immancabili Intro ed Angels. Difficile non emozionarsi.

Un frullato di sensazioni, di cambi di ritmo, che non lascia nemmeno poi spazio a tante interpretazioni: la band inglese riesce a farci vivere le loro emozioni, che vengono trasmesse attraverso della musica bella, ma bella sul serio, in un live che potremmo definire impeccabile e mai monotono.

Poco altro da dire: I See You ci era piaciuto ed ora ci piace ancora di più, il contributo più marcato (anche scenico) di Jamie è il cambiamento che ha reso la performance una novità ed ha reso lo show molto più dinamico, svecchiando le tracce dei vecchi album che ora fanno da cornice ad un quadro con una gran personalità.

Fortunatamente The xx saranno in Italia di nuovo per due date, vi consigliamo caldamente di non perderveli.

No deboli di cuore.