Domenica scorsa siamo scappati dal caldo infernale della Pianura Padana rifugiandoci a Genova, più precisamente al GoaBoa Festival per goderci una bella giornata di mare, focaccia e tanta buona musica.

La line-up della giornata prevede gli artisti italiani più in voga al momento, che si incrociano perfettamente tra di loro: abbiamo la trap pesante di Cromo, il soft-elettro indie di Gazzelle, il duo indie-trap Carl Brave x Franco126, l’elettronica epilettica dei Pop X e per concludere l’attuale re della nuova ondata trap Ghali.

Il pubblico è per la maggiore formato da centennials e ragazzi della generazione Z (dai 14 ai 23 anni) con qualche eccezione che tende verso il basso: non ci stupiamo infatti nel trovare bambini di 9-12 anni che attendono trepidamente l’arrivo del loro idolo Ghali (simpatica telefonata tra uno di questi e sua madre: “Mamma che palle sono le 7 e devo aspettare ancora 3 ore per Ghali, però papà mi prende la maglietta quindi va bene lo stesso“). Quasi tutti sono lì per lui, ma troviamo anche tante t-shirt frocidellanike pronte a pogare duro con la versione live di Secchio dei Pop X.

Foto di VisitGenova.it

Il festival, si trova nel Porto Antico di Genova, precisamente nell’Arena Del Mare: una fantastica location a due passi dal mare che permette di godersi i live guardando le Grandi Navi Veloci passarti praticamente di fianco. Nell’area sono presenti una decina tra stand del cibo e bancarelle di abbigliamento/gadget/poster/official merch, tutte posizionate intelligentemente per non creare code inutili in mezzo al parterre. In giro ci sono diverse persone dello staff prontissime e disponibili ad aiutare per qualsiasi eventualità.

Lo show non prevede lunghe pause tra le varie performance infatti i primi artisti si susseguono rapidamente uno dopo l’altro, per poi rallentare all’arrivo di Pop X (anche a seguito di una piccola modifica dell’ordine della lineup). Cromo inizia a gasare duramente la folla con la sua Cromito loco, Gazzelle presenta gli ottimi brani di Superbattito (e l’inedito Sayonara) e qualcuno tra il pubblico inizia a canticchiare.

È il momento di Carl Brave e Franco126 che, come da copione, ci cantano i successi di Polaroid: Pellaria, Polaroid, Alla Tua, Enjoy e ci lasciano alla follia di Pop X.

Il live è stato preceduto da una sfida di cori generazionali dove i più giovani urlavano “Ghaaa-li, Ghaaa-li!” a cui i più vecchi rispondevano “Frooo-ci, Frooo-ci”. L’esibizione ha lasciato un di stucco un po’ tutti; per primi i ragazzini in prima fila che non capivano cosa stesse succedendo tra scritte a video “SIAMO TUTTI MORTI”, gente che mangiava sul palco durante il live, petti nudi, percussioni su skateboard e quant’altro. Qua e là c’è anche qualche sintomo di indignazione, ma è tutto nella norma: abbiamo di fronte a una performance fuori dagli schemi che solo chi l’ha già vissuta può comprendere. Cattolica RMXXX 2017, Secchio, Io centro con i missili, Sparami sono alcune delle canzoni che abbiamo sentito, forse. Sì, perché Panizza si è lanciato in mezzo alla gente per quasi tutta la durata del concerto, subendo più volte il furto del microfono da parte di alcuni frocidellanike che hanno cantanto al suo posto diverse strofe.

Ma il momento più atteso dal pubblico è arrivato: Ghali sale sul palco tra ragazzi in lacrime, mani al cielo con il gesto “STO” e urla di eccitazione. Il repertorio è vario e ampio: dai primi successe come Dende e Cazzo Mene alle bombe di Album come Ricchi Dentro, Boulevard e i successoni Pizza Kebab, Ninna Nanna e Happy Days di cui il cantante fa il bis per accontentare i suoi fan.

Il Goa-Boa Festival è un bel festival in una fantastica location, perfetta anche perché viene da città come Milano o Torino. Nella data a cui abbiamo partecipato la line-up era ben studiata e ha funzionato, ma così anche quelle dei giorni precedenti dove Dark Polo Gang, Sfera Ebbasta e Tedua si sono ritrovati nella stessa giornata oppure i Canova e Samuel dei Subsonica il giorno successivo. Nonostante le sue dimensioni (rispetto ai grossi festival estivi italiani) è un evento da tenere d’occhio ogni anno, perché le varie giornate possono soddisfare anche i palati più difficili e permettono di godersi ottimi live senza resse incredibili, code interminabili o tutte quelle altre 200 cose che vi rovinano l’esperienza di un bel concerto.

Foto realizzate da Andrea Pelizzardi