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Domenica scorsa al Circolo Degli Artisti di Roma c’è stato l’attesissimo ritorno degli Efterklang, che mancavano nella capitale dal 2010. La tappa romana è stata la prima del tour italiano della band, che li ha poi visti ieri sera a Ravenna e che si concluderà questa sera a Milano.
Deer Waves c’era, e vi racconterà com’è andata.

Chi è un assiduo frequentatore del famoso locale di Via Casilina Vecchia, saprà bene che la Domenica il Circolo propone iniziative artistico-gastronomiche, che attirano un vasto pubblico di età che spazia tra i 20 e i 40. Quello di domenica sera era certamente un pubblico vario, ma sicuramente la maggior parte di esso si trovava lì non solo per consumare prelibatezze e vino, ma soprattutto per la musica della band scandinava.

Niente band di apertura, bensì prima del live viene proiettato il film che la band ha realizzato durante le registrazioni dell’ultimo album – Piramida – diretto dal regista Andreas Koefoed.
Al termine di The Ghost Of Piramida, la folla si sposta in massa nella sala concerti, già piena per più della metà, in cui alle 22 e 30 in punto arrivano sul palco gli Efterklang.
I danesi questa volta sono in 6: oltre agli ufficiali Casper Clausen, Rasmus Stolberg e Christian Brauer, altri 3 tournisti, compresa la corista Katinka Fogh Vindelev.

Cominciano con Hollow Mountain, estratto dall’ultimo album, che la folla sembra apprezzare nonostante il cambiamento stilistico dai precedenti lavori. Quasi subito arriva uno dei pezzi più attesi della serata, Step Aside, capolavoro contenuto in Tripper del lontanissimo 2004, ed a  questo punto il pubblico va in fomento e per i successivi  4 minuti e 38 è il panico. Continuano ad eseguire brani tratti sia dai primi 3 album che dal più recente, poi, verso metà live, succede qualcosa di molto particolare.
Uno dei roadie porta sul palco 2 scatole di cartone, ognuna che riporta una scritta su: rispettivamente FROM e TO. Clausen apre la prima e comincia a raccontare: “Ieri abbiamo suonato ad Instabul, abbiamo fatto questo gioco col pubblico e ognuno di loro ci ha regalato qualcosa, abbiamo di tutto qui dentro”. E così via a mostrare e lanciare sul pubblico le varie cianfrusaglie presenti nella scatola, tra cui occhiali da sole fasulli, fazzolettini umidificati, un paio di orecchini, figurine ecc.. (la sottoscritta si è accaparrata un utilissima tabulatura di Seven Nation Army dei White Stripes). Poi il frontaman passa la scatola vuota con scritto TO ad uno dei ragazzi in prima fila e ci chiede di riempirla con ogni minima stronzata che abbiamo da dargli.
Alla fine del breve spettacolo, che è servito se non altro a farci capire quanta robaccia siamo in grado di portarci dietro giornalmente (ai concerti e non solo), si torna finalmente alla musica.
Gli Efterklang ci propongono un altro singolo da Piramida, The Ghost, e ancora una volta la risposta del pubblico è eclatante, tant’è che lo stesso Clausen si emoziona un paio di volte ringraziando ed elogiando noi, il nostro paese, il nostro cibo e soprattutto il nostro vino (di cui ha visibilmente fatto il pieno prima del live).

Prima dell’encore ci salutano con un altro dei vecchi brani, Modern Drift, e si vola. Arrivati a questo punto della serata, la folla è già pienamente soddisfatta, nonostante manchino dei pezzoni come Caravan (motivo di dispiacere per la sottoscritta). Gli Efterklang ci regalano un live da brividi con le loro varie sonorità che spaziano dal folk al post-rock, dall’elettronica al dream pop, e che una o più volte ci fa pensare ai cugini Islandesi (Sigur Rós) e addirittura ai più lontani Arcade Fire.

Casper e il resto della band tornano sul palco per gli ultimi pezzi, e per chiudere la serata in bellezza con una versione acustica di Alike (da Magic Chairs del 2010): Rasmus Stolberg è a terra e picchia dei coperchi di pentola, mentre, la voce di Clausen fa tremare anche le anime nascoste negli angolini più remoti del giardino del Circolo degli Artisti. È finito.
Ci salutano, si inchinano e ringraziano, gustandosi le  meritatissime ovazioni del pubblico.

Quello degli Efterklang è uno dei live da vedere almeno una volta nella vita: una band ormai matura con un’enorme capacità artistica, in grado di offrire al pubblico vere emozioni.
Per chi volesse provare, l’occasione si presenterà molto presto: il prossimo Agosto all’Ypsigirock in Sicilia.