Editors

Lo ammetto, erano anni che non mettevo piede all’Home Festival di Treviso. Pensate che l’ultima volta era ancora gratis, c’erano i Verdena sul palco e credo che di stage ce ne fossero al massimo tre, di cui uno su un furgoncino Red Bull. Di gente ce n’era già tanta, e la cosa non è cambiata negli anni a venire, dato che pure ieri sera la folla era bella consistente, e le code all’ingresso parecchio lunghe.

Arriviamo tardi, in tempo per il concerto de I Cani. Niccolò Contessa e gli altri sono in forma, rispetto al Sorprendente Esordio e a Glamour è migliorato decisamente con la voce, e l’amalgama tra pezzi nuovi e vecchi classici è perfetto. Post-Punk, Finirà e FBYC (sfortuna) gli highlights di un live perfetto, pur con qualche problema di volumi, a volte decisamente troppo forti.

Mi sposto velocemente al tendone Circus dove suonano i Selton. Il pubblico è preso bene, loro pure, io non capisco davvero come questi ragazzi riescano a cantare a memoria brani talmente innocui da scivolare via dopo nemmeno un minuto, ma rimarrà un mistero. Meglio andarsene, stanno per iniziare gli Editors.

Editors che dal vivo hanno lo stesso problema che su disco: i nuovi brani sono brutti. Passi l’opener No Harm, capace di creare una buona atmosfera, i punti più alti della serata sono stati sicuramente le varie Smokers Outside The Hospital Doors, The Racing Rats, Papillon e una Munich che ha regalato brividi veri. I pezzi da The Weight Of Our Love e In Dream sono pomposi e a tratti anche fastidiosi, gettando un’ombra scurissima sugli Editors targati 2k16. Menzione speciale comunque per un pubblico che non ha smesso di cantare dalla prima all’ultima nota, e per un Tom Smith sempre più mattatore. Ve lo ricordate sbarbato e butterato nel video di All Sparks? Ecco, una trasformazione incredibile a pensarci ora.

Per tutto quello che non abbiamo detto vi consigliamo di tornare a fine festival per il report completo. Noi abbiamo scattato qualche foto a Cani e Editors, dategli un’occhiata: