Quest’estate, come anche quelle passate, il CarroPonte di Sesto San Giovanni offre una vastissima rassegna di concerti, alcuni ad ingresso libero mentre altri a pagamento. La sera del 14 luglio ci suonano i Blonde Redhead: famosissima e, se vogliamo, storica band formata da Kazu Makino e i gemelli milanesi Amedeo e Simone Pace. Non è la prima volta per loro in questa venue.
Arrivo sul luogo dell’evento poco prima delle 21, il caldo e le zanzare non danno assolutamente tregua. Moltissima gente al di fuori dell’ingresso è presente solamente per passare una serata seduti ad un tavolo bevendo una birra e mangiando una pizza. Decido subito di proseguire oltre, mi dirigo verso la cassa e prendo una birra sbirciando il banchetto del merch dove vedo con molto piacere che sono presenti tutti i dischi della band, ma in vinile solamente Penny Sparkle e l’ultimo Barragán.
La serata si apre con il set di Giacomo Mazzucato aka Yakamoto Kotzuga, giovane producer veneto, conosciuto lo scorso anno con il singolo All These Things I Used To Have e fresco dell’ultimo Usually Nowhere. Il set dura mezz’oretta scarsa e il pubblico per ora non pare essere troppo coinvolto.
Mi guardo un po’ in giro prima del vero inizio e dopo 20 minuti, 15 riempiti da vari motivi che ricalcano lo stile dei Blonde Redhead e 5 di parte strumentale, Kazu sale sul palco con un vestitino bianco e degli stivali (ma che caldo), al seguito dei fratelli Pace.
Si inizia con la strumentale Barragán subito seguita da Lady M, durante le quali la band newyorchese è china sui propri strumenti a compiere – impeccabilmente – il proprio dovere. È la traccia più famosa di Fake Can Be Just as Good a rompere effettivamente il ghiaccio, un concentrato di distorsioni e noise rock che cattura l’attenzione del pubblico. La serata sembra prendere una piega intima e, in certi momenti, a tratti “sexy”.
La doppietta composta da Mind To Be Had e Defeatist Anthem (Harry and I) viene molto apprezzata, sia dagli spettatori che dalla band stessa. Suonare dal vivo le canzoni di Barragán piace tantissimo alla band, nonostante il disco non sia stato ampiamente accolto da parte della critica. Un fuggevole “thank you” di Kazu Makino e si torna indietro di 8 anni, con Doll Is Mine, estratta da Misery Is A Butterfly. Purtroppo, però, la “farfalla” dei Blonde Redhead si eclissa per tornare di nuovo all’ultimo disco. Elephant Woman dimostra lo stretto rapporto fra i tre membri della band ed è quasi commovente, etereo.
Il giusto spazio che deve essere dato a quel capolavoro che si chiama 23 viene dato e la prima traccia scelta dal disco è Dr. Strangeluv, emozioni varie e malinconia a mille. La magia di 23 viene spezzata, ma non negativamente, dalla traccia più orecchiabile e forse più conosciuta dell’ultimo album: si tratta di Dripping. Luci rosse dall’inizio alla fine, e qui la piega “sexy” sopracitata si fa più intensa che mai. La canzone perfetta per fissare lo sguardo per 4 minuti e non pensare ad altro, se non ai pensieri più intimi. È Spring and By Summer Fall, un’altra magnifica traccia estratta da 23, a chiudere in maniera incredibile prima dell’encore. Chitarre protagoniste, coinvolgimento assoluto e una piccola tregua dal caldo soffocante. Non poteva essere meglio.
Kazu e soci tornano sul palco dopo 5 minuti, concludendo in bellezza con la tripletta Messenger, The One I Love e My Violent Life, quest’ultima traccia estratta da La Mia Vita Violenta, l’album dedicato a Pier Paolo Pasolini, da cui prende appunto il titolo dal quasi omonimo romanzo.
E ora vi chiederete, ma 23 dov’è in tutto ciò? Ahinoi, la scaletta del concerto al CarroPonte, questa volta, non la prevedeva. Nonostante questa piccola mancanza, i Blonde Redhead possono essere assolutamente definiti una di quelle band complete a tutti gli effetti, con una discografia di tutto rispetto, che parte dall’omonimo Blonde Redhead del 1995 e termina con Barragán , un disco che dal vivo merita sinceramente di essere sentito e che potrebbe ribaltare completamente il giudizio.
Noi li aspettiamo qui di nuovo, certi del fatto che torneranno. Tanto si torna sempre alle proprie origini, o non è così?
Tracklist, CarroPonte, 14 luglio 2015:
Barragán
Lady M
Bipolar
Mind To Be Had
Defeatist Anthem (Harry and I)
Doll Is Mine
No More Honey
Penultimo
Elephant Woman
Dr. Strangeluv
Dripping
Spring and By Summer Fall
ENCORE
Messenger
The One I Love
My Violent Life