Provate ad uscire di casa in una soleggiata giornata di maggio: anche nel caso stia soffiando qualche fresco venticello, riuscirete senza dubbio a percepire l’imminente arrivo dell’estate. Ecco, gli Young Galaxy hanno provato a trasportare questo tipo di sensazioni in un album. Ultramarine è un disco blu come le limpide acque di un’isola greca, dorato come una spiaggia californiana, verde come una palma delle Seychelles. Come già avevamo riscontrato nel precedente Shapeshifting (2011), i ragazzi di Vancouver sembrano essersi stabilizzati su un synthpop che in questo album si reinventa, intriso di influenze balearic beat (in poche parole, la EDM che fanno a Ibiza), e che suona fresco ed estivo come pochi. La voce di Catherine McCandless fa il resto: ancora più protagonista che nel disco precedente, si rivela di una bellezza compassata e genuina, originale ma mai fuori le righe.

Pretty Boy, che è anche il primo singolo, è un iperattivo inno adolescenziale tra i New Order e l’indie-pop scandinavo (El Perro Del Mar) – non dimentichiamo che questo album è prodotto dallo svedese ex-Studio, Dan Lissvik. Fall For You, invece, nel bene e nel male non stonerebbe affatto nella colonna sonora di FIFA 14; più pacata è New Summer. Fever, con i suoi ipertrofici coretti, fa ritornare prepotentemente la voglia di scatenarsi sul dancefloor, che si placa con la successiva Hard To Tell.

La tracklist è però ben studiata, perché What We Want è di nuovo un volo Ryanair diretto alle Islas Baleares, che arriva giusto in tempo per ballare Out The Gate Backwards, magari fatti come cavalli giamaicani. Dopo una più tranquilla In Fire, l’atmosfera si riaccende con l’esaltante Privileged Poor, una vera potenziale hit.

La festa si conclude con Sleepwalk With Me, dolce pop song che tuttavia non mostra lo stesso mordente e la stessa intensità di altri episodi del disco.

Ultramarine è un album che convince, sogna e ci fa sognare un’estate 2k13 piena di sole, mare, belle ragazze e serate passate, tra droghe e bevute a buon mercato (tipo queste), a ballare fino a notte fonda (così), perché semo ggiovani e s’annamo a divertì. Enjoy.

Tracce consigliate: Pretty Boy, Privileged Poor.