Sempre alle prese con collaborazioni e progetti paralleli, Ty Segall è arrivato al suo terzo album in sei mesi, praticamente una media da far invidia alle produzioni Motown degli anni 70. Dopo Hair, un LP prodotto con i White Fance, e Slaughterhouse rilasciato a nome Ty Segall Band, ecco spuntare Twins, un lavoro solista.

Il disco è sufficientemente carico e incisivo, ricco di ritornelli catchy e curato nei minimi dettagli, fedelissimo, anche troppo, ai suoni garage e hard rock del periodo a cavallo tra sixties e seventies. Twins appare come un album abbastanza maturo, che si pone l’obiettivo di ripercorrere gran parte delle varianti rock rivisitate in carriera da Segall, rivelando ancora un volta le sue eccellenti doti di imitatore ma annebbiando quella vena creativa che aveva contaddistinto la bella prestazione di Slaughterhouse. Il lavoro, seppur di buon livello, suona “vecchio”, ortodosso, lasciando veramente poco spazio all’innovazione e alle idee, dove un’eccessiva ossessione per il particolare d’epoca finisce per essere stucchevole e stancare presto.
In un’era musicale dove è richiesto un impegno sempre maggiore nel costante sforzo per liberarsi dalla zavorra del retro, un Ty Segall che innonda il mercato con dischi già intirisi di naftalina e maniacali ricerche del suono vintage risulta piuttosto tedioso. In tutta onestà, questo terzo LP del 2012 poteva risparmiarcelo. Se la vostra fame di garage rock non si è ancora placata dopo 45 anni di Seeds, 3 decadi di Fuzztones… ecc ecc fino ai più recenti revival all’insegna di Strokes e Libertines, ecco qui il video del “nuovo” singolone: The Hill.