Erano partiti in due, poi Maya Postepski è tornata dietro la batteria degli Austra lasciando Robert Alfons da solo alla guida di un progetto, quello chiamato Trust, che era partito col botto: due singoli su Sacred Bones nel 2011 che gli erano valsi già una solida fanbase formata delle anime buie più attente e poi l’album d’esordio TRST nel 2012 su Arts & Crafts, che in breve era diventato un album di culto per la scena darkwave (e non solo) degli anni ’10.

Dopo due anni di silenzio discografico in cui Alfons ha studiato ogni direzione possibile per l’evoluzione del sound Trust, viene consegnato alle stampe questo Joyland, un secondo capitolo che evolve praticamente ogni sfumatura del progetto, tranne quelle più scure. Che poi pure in TRST le pose goth erano più un tramite espressivo che veicolava la vera essenza dei Trust, ovvero l’essere dei bombaroli del dancefloor.

E quindi in questo Joyland troviamo discodance frocia (la title-track, Lost Souls / Eelings), momenti di pop cristallino (in particolar modo Icabod e ancor di più Capitol), inaspettate ma pronosticabili inclinazioni dreamy (Slightly Floating, Barely, Are We Arc?), ma soprattutto tanta di quella synthwave maranzissima che sbatte l’europop sul muro e se lo limona durissimo in un devastante vortice di sintetizzatori che farà danzare anche i più stronzi. Si parla di pezzi potentissimi come Peer Pressure, Four Gut, la hit Rescue, Mister e quella bomba atomica che é Geryon, con quel lead synth che ti fa capire subito che stasera andrà a finire malissimo.

Tutto è ancora felicemente ricoperto dall’invitante patina dark che influenzerà per sempre l’estetica del progetto, ma, ora più che mai, Trust se ne fotte di canoni e categorizzazioni: Alfons voleva fare un disco che spaccava e l’ha fatto, voleva eccedere ogni limite fregandosene dei rischi e l’ha fatto, voleva farci saltare come dei dementi e ce la farà, eccome. Ok, non siamo ai livelli del debut, che probabilmente di cose da dire ne avrà ancora per molto tempo, ma il sophomore con i fiocchi è servito, chissene del resto: divertitevi.

Tracce consigliate: Geryon, Peer Pressure.