Ultimamente si parla sempre più della nuova corrente indie rock d’oltre oceano che si sta imponendo sul resto della scena musicale. Diversamente dal suono di New York nei primi anni 2000, il genere ha adesso intrapreso una strada liricamente più esplicità, seguendo le orme dell’emo DIY e vecchio rock lo-fi degli anni 90 tornato ora in auge. Dietro il ritorno di progetti simili si cela spesso la Matador Records, la quale negli ultimi anni ha pubblicato progetti che tanto hanno a che vedere con i sopra-citati generi. Se da un lato, la label americana si è fatta sentire con l’aggressività di band quali Spoons, Interpol, Iceage e Savages, dall’altro vediamo in casa Matador artisti quali Car Seat Headrest, Lucy Dacus, Parfume Genius e, al tema del giorno, Snail Mail. Quest’ultima, pubblica infatti il proprio debutto attraverso la label americana, a seguito di un ep, Habit, che da subito ha inserito il progetto della giovanissima Lindsey Jordan (classe 1999) tra coloro che più stanno marcando l’indie rock degli anni ’10.
Il romanticismo diretto, quasi maturo, una certa arroganza contrariamente adolescenziale e la capacità di passare sopra i rimorsi con semplicità (Pristine) sono caratteristiche della scrittura di Jordan, la quale singolarizza questo progetto musicale grazie alla particolarità dei propri temi. Gli stessi che vengono esposti poi naturalmente dalla cantante che, con totale sincerità, utilizza un linguaggio senza deviazioni, dalla semplicità unica, inaspettatamente anche quando ci si espone (Speaking Terms).

In Lush ci si avvicina di più ad un suono pulito e studiato. Rispetto al primo ep della band, si percepisce un marcamento e pianificazione delle armonie di chitarra, ne fa esempio Stick, riadattata per il debutto, la quale si sostiene su un attacco anticipato rispetto alla precedente versione, scandito poi da una voce in primo piano rispetto alla non raffinata attitudine della prima, cordinata poi da più armonie. Nel disco si sente evidente per la semplicità dei suoni, intaccati da un leggero riverbero ma mai appesantiti da chissà quale lavoro in post produzione.
Tutto ciò di cui si è parlato, le liriche post-adolescenziali, sincere, fresche e la quale verità è solo frutto di semplici pensieri, nel complesso espresso in un mid-tempo giovane, delle volte pop-rock altisonante slowcore, riesce ad essere genuino, fermo ad una certa nostalgia che tocca leggermente il cuore.

Tracce consigliate: Pristine, Stick, Anytime