Chi è Slow Magic? Cos’è Slow Magic? L’anonimato è il pane del mistero, e il mistero alimenta il fascino. Ecco dunque messo il primo paletto: Slow Magic è qualcosa di affascinante. La seconda cosa che possiamo stabilire è che si tratta di un uomo: nei live porta una maschera (ho difficoltà nello stabilire il tipo di animale che rappresenti, mi vengono in mente volpe, zebra a colori, cerbiatto, e mi vanno tutti bene), ma le braccia non tradiscono. Inoltre, ha lasciato un paio di foto sulla sua pagina Facebook, che, benché non mostrino il suo viso, lasciano trasparire una corporatura abbastanza mascolina. Poi ci lascia qualche info su di lui: “Slow Magic is the sound made by an unknown imaginary friend”. Ok amico, hai chiamato il tuo album ▲, o sì insomma, Triangle, e sappi che ora hai un nuovo miglior amico.
Chiunque sia Slow Magic, qualsiasi faccia abbia, qualsiasi colore di capelli o di denti porti in giro, la sua musica ha un qualcosa di speciale, e poco importa del resto: una chillwave che sale, cresce, prende sottobraccio scampoli di dream pop e sfocia in un preludio di suoni, immagini, sensazioni e dreamwave.
L’album apre con Corvette Cassette, vocine in loop, un pulsare insistente e bel synth, una di quelle canzoni piene di anima che mi piacerebbe ascoltare quando un giorno volerò attaccato ad un palloncino gonfiato ad elio. Rosso il palloncino, se possibile.
Toddle Tiger rallenta i bpm, è voce senza parole, dà un’atmosfera più nebbiosa e si lascia andare così; segue Feel Flows, suoni afro, battiti forti, intermezzo leggero che dà vita ad un’esplosione di colori. Ad un certo punto in ▲ troviamo un ◯ e una ☾, Circle e Moon, due tracce che si susseguono. Sembra tutto troppa hipsteria forzata, tutto troppo costruito per far sembrare che non lo sia, ma io credo che non è così fino in fondo, e mi butto su Sorry Safari, guardo il video, ed è tutto troppo bello per essere vero.
Chiude l’album Music, tra delays e synth allucinogeni, beat ripetuti, poche parole, di quelle che ti lasciano così: “whenever we hear.. sounds.. we are changed, we are no longer the same.. after having heard certain sounds.. and this is the more the case.. when we hear organized sounds, organized by another human being“.
Dopo aver ascoltato un album che ti lascia con poche parole e tanta voglia di riascoltarlo, tutti ne usciamo un po’ cambiati.
Slow Magic ripercorre i binari della chillwave ricreando un atmosfera spaziale, di quelle nebulose rosa e blu che vediamo tra le immagini di copertina di migliaia di buoni hipster, e lo fa con una classe quasi unica.
Ascoltatelo, magari cambierà qualcosa anche in voi.

Traccia consigliata: Sorry Safari