Una donna ha il potere di influenzare il genere maschile di tutto il pianeta. Non c’è nulla di sbagliato cadere ai suoi piedi e tendere dalle sue labbra. A volte è necessario uno sguardo, un cenno d’intesa per essere sottomessi. Woman fa quest’effetto.

La donna appare davanti a me sulle note di Open, bellissima, mi ipnotizza, ho un nodo alla gola, lei intanto ondeggia e io con lei. Mi sussurra “I wanna make this plain/dont close your eyes”. E’ una dea. Mi dice che è qui perché i Rhye l’hanno disegnata, in bianco e nero come nella realtà, finendo per catturarla e rinchiuderla nel disco. Bah. Che tipo di piano? Intanto il sophisti-pop di  The Fall mi ha già ipnotizzato, I’m falling in love, sono passati solo 5 minuti, e lei pezzo dopo pezzo continua a cambiare aspetto e scenario, rimanendo gentile e soave come la donna di Man Ray.

Mi ritrovo in un jazz bar, c’è un orchestra sul palco, sono seduto al tavolo ed è buio ovunque. Poi una luce, c’è di nuovo lei, occhio di bue puntato, seduta su uno sgabello. Last Dance è nelle sue corde, proprio come se la sua voce sia il principio onnipotente, strumentale più che vocale (“Game on” canta). Mi sto accorgendo di essere tornato indietro con gli anni, nonostante sembra che gli XX siano appena passati di qui, lasciando quella malinconia darktronica che pulsa in Verse, una lode a CMYK di un altro rattristato.

Poi è l’alba e la donna di Woman improvvisamente cambia colore di pelle. Il morning beat di Shed Some Blood fa spazio alla carica soul di questa voce, più nera e sensuale, che mi sussurra “Don’t call me love”.  Comincio a stancarmi di questa baldracca. Poi parte 3 Days, cambio idea. Mi ritrovo ancora ipnotizzato da quella miscela sensual slow arrenbì ornata da fiati arpe e violini, pronta a diventare la bomba della serata. E’ l’immediatezza e la pulizia di questo sound che continua a spiazzarmi.Dopo il sax di One Of Those Summer Days mi rendo conto di essere ad L.A., scenario perfetto, e la donna continua a essermi di fianco, sempre più sbiadita, svanendo come in un film d’epoca con Woman, sinfonia strumentale che mi da la lucidità per poter dirle una parola, ma è già troppo tardi.

Mi lascia una lettera.

#CONCLUSIONE FELICE DI UNA RECENSIONE FELICE
Ciao, sono stata bene. Rievocami anche la prossima volta così blablabla

#CONCLUSIONE REALE DI UNA RECENSIONE TRISTE
Ciao, sono Mike Milosh e insieme a Robin Hannibal siamo i Rhye. Senza volerti distruggere un mito, la donna che hai visto ero io, e la voce che ti ha fatto impazzire era la mia, sì leggermente modificata.Ho una moglie, la mia vera ispiratrice, grazie a lei che i Rhye esistono.
Era solo per dirti che ho il pacco.
Ciao

Tracce consigliate: Open, 3 DaysVerse.