Arriva il secondo album di Pop X. Si intitola Musica per noi. Il lavoro è stato lungamente e ampiamente anticipato da singoli e dai proclami di Davide Panizza, che per l’occasione del nuovo album ha trasformato la sua immagine (come si può notare fin dalla copertina) in un normie catto-comunista. Questa svolta comunicativa ha fatto capire fin da subito che Musica per noi avrebbe sondato nuove derive, più approfondite, più rischiose e più infernali anche di Lesbianitj, il disco precedente di Pop X.

Per poter capire questo disco, adesso tentiamo di smontare il “noi” del titolo e vi mostriamo come alcune maschere umane reagiscano entrando in contatto con Musica per noi: alcuni tipi saranno coinvolti secondo degli avvenimenti, che come cronaca proviamo a riportare; altri invece parleranno direttamente, ci diranno la loro sul disco e su Pop X. Alla fine si tireranno le somme e forse ne uscirà un giudizio sintetico. Forse.

Partiamo.

La Ragazza meccanicamente indie (LRMC)

LRMC ha una caratteristica, anzi, ne ha molte: ma quella che ci interessa qui non è il poster di Miyazaki e né il blu-ray con contenuti extra di Mommy, bensì è l’abitudine che ha di condividere una canzone indie su facebook e in didascalia riportarne un verso che secondo lei è l’epicentro poetico di tutto il testo, individuato dalla sua sensibilità sovrasensoriale.

In realtà però si tratta di un gesto meccanico, che nel caso di Musica per noi le è costato caro. Infatti, la meccanicità del gesto ha selezionato – sfortunata lei! – Carablia e in didascalia ha trascritto la frase:

Sono arrivati i marroccheni

vogliono sgozzare i tuoi bambeni.

LRMC ha circa 4000 amici e 700 profili che la seguono e ammirano: ha buon gusto, è molto attiva per il sociale, democratica e progressista. Pertanto figuriamoci come tutta questa folta schiera di seguaci abbia potuto reagire a questa sua infelice uscita: si è scatenato il parapiglia. Enorme è stata l’indignazione che ha suscitato: con commenti al vetriolo, le hanno rinfacciato di tutto, di essere una razzista, una infame, di essere una ipocrita senza eguali, visto che solo dieci giorni prima aveva condiviso il discorso di Oprah Winfrey ai Golden Globes ed aveva osannato, con un post dedicato, l’intervista di Letterman a Obama.

Insomma, Musica per noi per la LRMC è stato un completo disastro. Una vera e propria Caporetto.

Voto 2.3

Il ragazzo meccanicamente indie (IRMC)

Non è andata meglio al Ragazzo meccanicamente indie. Lui ha la stessa abitudine de LRMC di cui abbiamo parlato sopra, ma nel suo caso la meccanicità del gesto, per quanto riguarda l’effetto che esso può provocare, è governata da una speranza: se LRMC ha l’obiettivo di mettere in mostra la sua sensibilità, il Ragazzo, invece, vuole solo scopare.

Ecco, è campato di rendita per oltre un mese con “Tanto tutte le strade mi portano alle tue mutande“, ma ora non funziona più, e venerdì 26 gennaio l’ormone è risalito. Quindi, dato che era ancora ignaro della nuova di Motta, sceglie di attingere da Musica per noi. Stava per condividere Regina, “Siamo invaghiti / dalle bambine“, ma qualche intervento divino gli fa cambiare idea e cambia canzone.

La scelta definitiva, però, avrà pure limitato le conseguenze – gravi – legali che potevano arrivare con Regina, è vero, comunque non ha evitato un’altra spiacevole esperienza. IRMC ha infatti alla fine optato per condividere su fb Litfiga:

C’è una donna sul lago di Lugano

vado là gli mollo schiaffi in faccia

Caso nazionale, che ha superato anche i confini nostrani: a Hollywood non si parla più dell’Italia grazie a Luca Guadagnino, ma lo si fa per colpa del Ragazzo meccanicamente indie, che a causa di Musica per noi è stato processato per direttissima dal movimento #MeToo ed è stato spedito là, nella stessa stanza in cui sono confinati Harvey Weinstein e Kevin Spacey. Non solo quindi IRMC non è riuscito a scopare, ma non potrà nemmeno più recitare per Netflix e se la scordi, la possibilità di vincere un Oscar! Tutto a causa di Pop X.

Voto 1

Il Bastian contrario indie

Il Bastian contrario indie si esprime a mezzogiorno di venerdì 26 gennaio, mentre è al bar a fare colazione, visto che si è svegliato poco prima. Di lui possiamo riportare, alla lettera, il suo intervento su Musica per noi, che nasce dopo 13 secondi di ascolto. Del nuovo album di Pop X scrive su facebook:

Ma come si fa a pubblicare una MERDA simile? Ma la vera musica che fine ha fatto? Cioè io non dico che tutti debbano essere i Nine Inch Nails, però cazzo, questa roba è merda vera senza senso che mi fa rivalutare Gazzelle. Cioè vaffanculo…

A quel punto nella sua testa avviene un cortocircuito: l’odio da tastiera, come i topi che rosicchiano i cavi, gli annebbia la lucidità e conclude il post con:

… non se se può più con ‘sti ghei, cioè vengono in Italia a rubarci il lavoro, se ne tornassero a casa loro.

Voto 4.3

Il Giornalista della testata nazionale importante

Il Giornalista della testata nazionale importante vede in Pop X l’intellettuale dissidente, il poeta della rottura, e in virtù di questi valori ne osanna l’importante valore culturale nel panorama musicale italico; ragion per cui, per scrivere la recensione di Musica per noi, attinge dalla filosofia, dall’arte, dalla letteratura. Qua abbiamo il suo pezzo:

Almeno una decina di volte mi sono recato alle Scuderie del Quirinale per ammirare la mostra “PICASSO. Tra cubismo e classicismo: 1915 – 1925”.

La tensione tra il Cubismo e il Classicismo: la tensione tra due teorie, due tecniche, due poli agli antipodi, eppure pensati e delineati dal pennello dello stesso artista.

Massimamente significativa, in questo senso, è stata l’ultima opera esposta. L’ultima tela era uno studio del pittore, in cui su una stessa superficie, senza confini tra loro, c’erano prove sia di composizioni cubiste, sia di dettagli classici.

Ecco, in quella tela lì, in un unico piano, c’è assenza di stili, di differenze, c’è assenza di confini, assenza di discriminazioni, assenza di termini con la lettera maiuscola, assenza di -ismi e dunque di conseguenza assenza di contrasto, assenza di litigio: assenza di male.

“Ma come sarebbe a dire?”, si potrebbe obiettare, “quella tela è il trionfo di pensieri agli antipodi!”. Vero, e proprio per questa ragione, dato che sono talmente mostrati e conviventi tra loro, senza la predilezione di nessuno di essi, ecco che ogni attrito si perde e si annulla. Diciamo che si tratta della stessa ambivalenza che c’è nella parola “mostro”: etimologicamente può voler dire sia mostro come lo intendiamo noi, in senso negativo, ma vuol dire anche prodigio.

Ecco, sottoscrivo e riciclo tutto questo che ho appena scritto per dire che lo stesso identico principio vale per Musica per noi: ascoltandolo tutto*, da Teke Taki a Rabbit, ho riprovato le stesse identiche emozioni che ho provato alla mostra di Picasso a Roma. Il secondo disco di Pop X è al tempo stesso mostro e prodigio.

*Non è vero che lo ha ascoltato tutto.

Voto 9

La Donna delle Pellicce di Aversa

Voci dicono che la Donna delle Pellicce di Aversa non abbia ascoltato Musica per noi.

Voto non pervenuto

Il Chierichetto

Il Chierichetto è una nuova figura che si è avvicinata a Pop X grazie alla strategia comunicativa che Panizza ha adottato per aprire la pista a Musica per noi. Questo giovinetto, ascoltando Pop X ha rotto gli indugi e alcune candide promesse: Musica per noi l’ha iniziato all’autoerotismo.

Voto 8

Quello di Deer Waves

Potrebbe essere il Chierichetto di cui sopra.

Voto quindi forse 8

Quello che commenta la recensione di Musica per noi su Deer Waves

Riportiamo testualmente quella che è una fusione tra il Bastian contrario indie e il Giornalista della testata nazionale importante:

Adesso non è perché pensate di pararvi il culo riferendo alla fine che siete coscienti del fatto che avete scritto una stupidaggine, che io non dica la mia e vi dica questo articolo quanto sia inutile. Sia perché questa MERDA non c’entra niente con quello che si chiama RECENSIRE un disco, sia perché come al solito non capite un cazzo. E questo si ritiene giornalismo musicale. Vi meritate Gazzelle, vi meritate. E comunque tolgo il like.

Tolgo il like.

Voto n/d

Ebbene, ora Quello di Deer Waves avrebbe dovuto dare un voto al disco: si poteva forse fare una media tra quelli dispensati sopra nei singoli casi, ma no, non avrebbe funzionato.

C’è Gennaro a lungomare