CST103cover_573pxEtichetta: Constellation
Anno: 2014

Simile a:
Pavement – Crooked Rain, Crooked Rain
SlintSpiderland
Television – Marquee Moon

“Questi spaccano il culo”.
“Chi sono?”
“Non ne ho idea”.
Un dialogo realmente accaduto, probabilmente non soltanto al sottoscritto. Dopotutto, a noi, smanettoni amanti della musica che abbiamo avuto la fortuna/sfortuna di crescere e vivere nell’era digitale, quanti gruppetti sconosciuti passano tra le mani? Boh impossibile quantificare, ormai i famosi profetici 15 minuti di popolarità di Warholiana memoria sono diventati una solida realtà.
E’ quindi vero che alla ribalta finiscono spesso artisti mediocri che si sanno ben vendere o che sono la copia della copia della copia della moda del momento che sì, emergono, ma come un cumulo di immondizia che inquina il mare ed è sempre più difficile  scorgere un lavoro di vera qualità, che si distingua dalla massa.
Però se Dio vuole, ogni tanto succede, ed è questo il caso degli Ought, gruppo formatosi in Canada durante le famose proteste degli studenti, anche se i quattro di canadese hanno ben poco, infatti sono tutti forestieri: tre americani e uno australiano. Il loro disco si intitola More Than Any Other Day e riesce ad emergere, ma in un’altra accezione del termine.
Perché dovreste dare una chanche a questa band? Perché non è la solita indie-band? Beh la prima cosa su cui porre l’attenzione, intanto, è che sono stati notati e di conseguenze prodotti dalla Constellation, etichetta canadese il cui nome è una garanzia – basti pensare a God Speed You! Black EmperorColin Stetson, e Suuns, insomma la banalità non sta qua di casa.
Non vi basta? Problemi vostri ciao.
Scherzetto.
Beh comunque questi quattro figli di buona donna hanno sfornato un grande album con un’eccentricità musicale davvero notevole. Tanti sono i punti di forza di questo disco, il primo che balza all’orecchio è sicuramente la personalità vocale e il timbro stesso del cantante, che sì, ricorda più di qualche stella dell’olimpo musicale (David Byrne, Lou Reed), ma riesce comunque a spiccare, ad avere un proprio carattere che risalta con decisione. Iniziando l’ascolto ci imbattiamo subito in Pleasant Heart, pezzo con riff accattivanti e ritmi bizzosi, una opener travolgente che ci mette subito l’acquolina in bocca. Il livello non cala: la quasi title track Today More Than Any Other Day potrebbe essere un pezzo degli Slint: parte totalmente strumentale con ritmo lento e atmfosfera rarefatta e malinconica ma nel bel mezzo del brano esplode improvvisamente col cantante che quasi parla,sbercia,urla sopra una base che accellera vertiginosamente, si calma e poi riaccellera! Habit è una ballad raffinata (vi dice qualcosa il nome Pavement?), che non vi toglierete dalla testa e in The Weather Song rivivono i Velvet Underground!
Le restanti  canzoni non sono da meno e tra continui ribaltamenti di fronte e attacchi di classe pura, arriviamo purtroppo alla conclusione con Gemini, che raccoglie tutta l’essenza del disco e cazzo se ne usciamo frastornati!

La cosa sicura è la voglia di risentirlo, di farci ancora urtare violentemente dalla loro voglia di vivere e dalla loro genuina passione per la musica, che traspira evidente per tutto il disco.
Quindi dategli questa maledetta possibilità perché qui stiamo parlando di talento vero, e la bomba che hanno appena rilasciato sul mercato indipendente ne è la prova concreta. Provare per credere.

Tracce consigliate: Pleasant Heart, Habit.