OEtichetta: Interscope
Anno: 2013

Simile a:
Katy Perry – Prism
Icona Pop – This Is… Icona Pop
Marina And The Diamonds – Electra Heart

Se c’è una cosa su cui Lady Gaga ha sempre spinto e su cui ha da subito costruito il baraccone al suo seguito è la pretesa di unire arte alta e bassa, di essere un fenomeno da pubblico di massa e allo stesso tempo argomento di dibattiti vecchi di decenni in cui discutere di quanto quello che fa sia avanguardia artistica mascherata da pop, quanto sia performance art e quanto un semplice, ben fatto prodotto da classifica.

A dimostrare che anche qui l’approccio non è cambiato, l’impensabile e geniale gioco di parole che dà il titolo all’album, Art-Pop, con cui Gaga si autoelegge a naturale evoluzione contemporanea del filone artistico più facile, abusato e citato del secolo scorso. Avanguardia pura, insomma. Coerentemente in linea è la copertina di Jeff Koons, in effetti suo perfetto alter-ego nel mondo dell’arte: opere iperprodotte dal significato che non va oltre la loro spettacolarità, di cui apprezzare l’effetto scenico e tenere a mente giusto per non sfigurare in eventuali conversazioni sul tema in cui si può rimanere coinvolti.

È vero che il mascherare comuni interessi da persona media in pretenziosi interessi di rilevanza culturale è un trend inarrestabile, la domanda che nasce è però: questo modo di presentarsi fa parte di una visione d’insieme che oltre all’atteggiamento si riflette anche nella musica, che in teoria dovrebbe essere il centro dell’attività di Gaga? La risposta, almeno personale, è un no.

Tolti dal loro contesto, i 15 pezzi di Art-pop sono un concentrato di commercialità sfrenata, studiata in ogni dettaglio, perfetta per ogni contesto: dal Dance Pop di Applause, all’EDM di Swine, al Hip Hop-Trap di Jewels’n’Drug, fino al totale Gaga-style di Gypsy, un autoplagio di Edge Of Glory destinato, come tutto il resto dell’album d’altronde, a riempire piste, autoradio, pubblicità, radio dei supermercati.

Quello che manca è però appunto un qualcosa che dia un senso a questa pretesa di artisticità: qualche pezzo che devi dai generi più abusati, un tentato passo in avanti rispetto a quello fatto finora, una canzone inaspettata che possa non essere liberamente scambiata per qualcosa uscito a nome di Katy Perry, di Miley Cirus, o anche delle Icona Pop. In mancanza di questo, l’album è sicuramente Pop, anzi una delle migliori cose che il pop potrà offrire quest’anno.

Ma di Art, qui, ce n’è tanta come in una bella foto desaturata di una vostra amica mentre cavalca balle di fieno il primo weekend di primavera.

Reccomended Tracks: Applause

6.2/10