Dopo ben 5 anni di silenzio tornano a farsi sentire i Japandroids, il duo di canadesi incoronato tempo fa come nuovi paladini del Garage/Lo-Fi. Il loro ultimo lavoro Celebration Rock ci aveva lasciato un album di canzoni riuscitissime con un sound leggermente più ammorbidito rispetto agli esordi, ma decisamente azzeccato.

Non giriamoci troppo attorno: con questo disco i Japandroids sono diventati un gruppo particolarmente innocuo, incapace di sfondare il muro del nostro cuore come riuscivano a farlo qualche anno fa. Near To The Wild Heart Of Life ha una serie di debolezze su cui è ben difficile sorvolare. Sì, perché Brian e David hanno fatto una scelta completamente kamikaze standardizzando e appiattendo le proprie sonorità. La loro musica è diventata tutta d’un tratto cosi inoffensiva da far innervosire e consumare il tasto skip. Gli arrangiamenti sono sicuaramente più articolati con l’introduzione di chitarre acustiche e synth, ma questa nuova veste si addice davvero poco a loro: andate un attimo a risentirvi Post-Nothing per favore e vi verrà poi una voglia matta di prendere tutte queste sovraincisioni di chitarra e mandarle a fanculo.

Procedendo con gli ascolti si ha la sensazione che abbiano puntato ad un pubblico più vasto con i ritornelli catchy ed i vari coretti ma ecco il punto cruciale: dove sono le canzoni?
Possiamo salvare la title-track, nonché singolo di lancio, che riprende il discorso lasciato in sospeso da Celebration Rock. In seguito troviamo sette pezzi, dai testi facilmente trascurabili, in cui compare la stessa idea trita e ritrita che non viene mai concretizzata.
Inutile stare a raccontarvi esaustivamente le tracce: vi basta prendere come esempio la paraculata di North East South West ed il disastro sperimentale senza capo né coda di 7 minuti di Arc Of Bar (con tanto di synth terrificante a caso che manco Carl Craig) per capire che i ragazzi di Vancouver hanno le idee parecchio ridotte e confuse.
Ci troviamo con un pugno di canzoni che dimenticheremo molto facilmente e che non riusciranno a convincere i fan della loro evoluzione, e tantomeno innalzarli ad una grande band Rock Mainstream (vedi Foo Fighters, The Black Keys e amici belli) sebbene le intenzioni possono sembrare quelle.

Near To The Wild Heart Of Life si dimostra così essere un grande passo falso che non ci aspettavamo dopo tanta attesa. Un album che lascia indifferenti come la scialba copertina in cui Brian fa il cosplay dei Justice e David si sta chiedendo “…ma che stiamo facendo?
Se siete strenui difensori (come me) delle chitarre anche nel 2017, ci sono realtà molto più solide e stimolanti degli attuali Japandroids.

Tracce consigliate: Near To The Wild Heart Of Life