George_FitzGerald_-_Fading_LoveDi George FitzGerald oltre all’abilità nel non ripetersi si riconosce un’attitudine che disegna perfettamente lo stile del personaggio: il nomadismo. In senso buono, se l’è sempre cavata a condividere consolle e scelte discografiche con chi spesso ha dimostrato di saper metabolizzare sia post dubstep che bassline da classifica: due nomi su tutti, Scuba e Joy Orbison, l’animale da club e l’ingegnere sofisticato.

Matto non lo è mai stato ma viaggiatore sì, ha trovato con Fading Love la sua pietra nera, un riparo temporaneo dalla pioggia technocentrica che la stessa Domino aveva generato, meritevolmente. Un ombrello di carta, un disco che dura poco e dice tanto sui formati, su quanto il mondo del djing non è mai stato così vicino alle grandi etichette come oggi, e su cosa significa ascoltare musica di qualità con una compressione infima: un gran dito medio ai bassi e a modo suo, l’ha fatta franca.

Fading Love è il manifesto introspettivo della carriera di un dj rattristato, un album da cameretta che suona come una session da ascoltare tutta d’un fiato. I suoi synth orizzontali, che nei passaggi più pop si aggrappano a delle voci ricche di pathos che rianimano delle basi in fin di vita ma vive (About Time), hanno ragione anche quando parlano da soli (Knife to the Heart). Senza gerarchie, senza il drop che aspetti, il nostro non è mai stato così vicino a percorrere una strada tutta propria, un album prêt à porter e anche pacchiano ma con dei paesaggi degni del signor Talabot. Un vero e proprio vagabondo che frulla la cassa dritta di Recondite con dei glitter nipponici, Call It Love (If You Want To), regalando perle di micro house tagliata male (Shards), dischi canzoni d’amore sedate (The Waiting), e bassi intimoriti dal peso di rappresentare un’altra di quelle rockstar di nero vestite.

FiztGerald si è riscoperto un freddo canzoniere che ha trovato casa in paesaggi sonori cristallizzati, aggrappandosi alla certezza che dopo quella curva ci sarà un after. Poi si torna a casa ad ascoltare Fading Love, anche con un walkman semidistrutto.

Tracce Consigliate: About Time, Knife to the Heart, Call It Love (If You Want To)