How To Be You è una missiva segreta, personale, con una firma in fondo che dice Furtherset.
Furtherset è Tommaso Pandolfi, diciannovenne di Perugia che vanta già in curriculum una cosetta come l’aver suonato al Club2Club a 16 anni.

La maturità sonora di questo lavoro arriva a spiazzare l’ascoltatore: tutto è ricercato, fatto per un fine ben preciso. La visione d’insieme è lampante e presuppone una conoscenza approfondita – magari anche inconscia – delle cose, della musica, dei propri progetti.
Non pensate di passar di qui per trovare un singolo da ascoltare a tempo perso, di quelli che speri di trovare nella riproduzione casuale. Qui è tutto collegato, un solo, unico, lungo respiro profondissimo.
Senza procedere per luoghi comuni, con How To Be You si entra in un mondo parallelo, ma bisogna volerlo, bisogna essere consapevoli di ciò che si sta per fare. Vi dovete prendere del tempo per immergervi, per capire, per interpretare.
Se i campioni vocali lontani e i sintetizzatori annegati nel riverbero creano una sensazione avvolgente, i pattern ritmici disorientano, sino ad arrivare in alcuni passaggi a creare disagio. Le dissonanze si rincorrono per poi scontrarsi, implodendo senza possibilità di scampo.
La costruzione dei pezzi è spesso graduale, mattone per mattone le torri vengono erette, per poi essere demolite non appena il massimo splendore è stato raggiunto.
How To Be You è frammentazione, destrutturazione, insicurezza, inquietudine. Le cose spesso sembrano sbagliate, non tornano i conti. Ma guardatevi un po’ intorno, dico io. Ma li avete avuti diciannove anni?, dico io.
Alle volte si incontrano sprazzi di melodia sofferta. In questi casi la sensazione dominante è di completezza. Fa niente se è solo per qualche istante, è ciò che basta per aver la forza di raccontare tutto il resto.
Mi piace poi pensare a Nothing come un finale aperto, come una luce e un ottimismo riguadagnati dopo un percorso quanto mai difficoltoso. Della – banalissima – serie: ciò che non uccide fortifica.

Quando ti rendi conto che stai dando un’interpretazione personale a un’opera che il creatore ha concepito come soggettiva al massimo grado (in caso voleste un’ulteriore conferma di ciò, ecco il link per vedere i lavori grafici che accompagnano la musica), beh ti rendi conto che il fine è stato raggiunto.

Tracce consigliate: NothingU (No)