È un disco bianco, sincero sin dal titolo e dalla copertina. Stato di fatto che di certo non vuol dire che sia immacolato e innocente. Ci sono momenti ipnoinducenti, momenti imprevedibili, momenti di cui c’era bisogno, sostitutivi volontari all’incerta ritmica clandestina, sfumatura grottesca e vittima sacrificale in questo giro.

Pochi giri di parole, c’è bisogno dei Drink To Me, c’è bisogno della loro ultima invenzione, Bright White Light. Il senso di stupore che vaporeggia sui nuovi ascoltatori di questo album ha come causa principale una agnosticità nel credere che si tratti di una band di connazionali. Band di connazionali aggressivamente innovativa, che sin dal primo ascolto appare come essenziale e doverosa, creatrice di uno dei pochi recenti dischi – libero da quella spalmata salmastra di rancore italiano – riconducibili al nostro presente musicale, di cui la nostra Penisola non ha quasi mai fatto parte.

L’ attitudine pop da grande band mischiata alla capacità di evolversi e partorire un’eterea atmosfera elettronica partendo dai grezzi ma interessanti ep d’esordio, arrivare al’inviperito Don’t Panic, Go Organic!, passando per l’estremamente godibile Brazil, valicando quasi con la raffica di sensibilità melodica di S, li ha portati a compiere il salto di qualità, abbagliante per elevatura ed attualità con Bright White Light. La carica esplosiva dei precedenti lavori qui diventa deflagrazione limpida e violenta. Detonazione tecnicamente instabile me collaudata e controllata, perfettamente in grado di far muovere gambe, piedi, cuore e cervello. Disco che gode di una produzione superlativa che arriva alla definizione di un suono avvincente, calibrato al centimetro, multisfaccettato ma coerente, a sancire così un’identità perfettamente in linea con il contemporaneo. Uno spettacolo a più livelli che in termini di capacità di coinvolgimento e convincimento non pecca mai, – o forse sì? L’unica cosa a cui penso, l’uniformità sonora del disco, felicemente presente ma in un certo senso anche un po’ invadente, potrebbe stufare qualche ascoltatore sovrappensiero, ma forse è anche lì il suo bello.

Si parte dall’illimitato, Endless Endless , drumming che colpisce, synth progressivo, ci rende già capaci di improvvisare l’idea del posto in cui ci troviamo, è una traccia portante che le radio italiane non avrebbero mai e poi mai il coraggio e il buonsenso di mandare in spin (per paura dello sfigurio del resto). Tocca subito all’ammiraglia, Bright, primo singolo rilasciato, primo capitolo di una storia che attraverserà tutto il resto del disco. “Il protagonista è in piena crisi mistica, rapito da qualcosa che non riesce a descrivere, si ferma sotto la pioggia, prova a sentirne la consistenza e l’odore sull’asfalto caldo. Presto dimenticherà tutto”. Il ritmo danzante continua con Wild, inno alla vita e alla felicità di esserci, di esserci e di essere liberi al di là di tutto. Twenty Two, personalmente uno dei brani più belli dell’album, nonché ultimo estratto prima della sua uscita, presenta un testo solo apparentemente semplice, che svela significati nuovi a ogni ascolto. Con Secret ci sentiamo particolarmente affini al nostro interlocutore, pur senza saper spiegare il significato esatto delle sue parole, anche perché non serve. Il ritmo semiperenne viene interrotto da No Treasure per i suoi quasi tre minuti, una distesa ariosa che ci concede di riprendere fiato, sospiri sensuali, quasi ancestrali, che giungono a noi da profondità recondite. Treehouse, snodandosi ritmatissima, scorre sopra un fiume di sussulti elettronici. Si passa così a Ecstatic, fatta della stessa sostanza dei sogni, ma costellata di brontolii cibernetici che scorrazzano liberi e in qualche modo planano oltre la canzone.

Bright White Light è finito, continueranno a riecheggiare ancora per un po’ nelle orecchie le sue dieci tracce eclettiche e ingombranti, le sue armonie e le sue linee melodiche pompate da una produzione sedentaria, salda in un taumascopio di suoni e colori. I Drink To Me mettono una più che concreta ipoteca sul loro futuro, promettendo di continuare a infestare coi loro fantasmi i nostri confusi pensieri.

Tracce consigliata: Endless Endless, Bright.