Drake è uno di quei pochi personaggi nel music business che può permettersi di essere apprezzato dalle nicchie, nonostante sia un’assoluta popstar. Fin dalla sua esplosione con Best I Ever Had, il canadese ha sempre messo d’accordo esigenze mainstream con i critici più snob. Per questo ogni volta che annuncia un nuovo lavoro, l’hype sale alle stelle. Questo, sommato alla decisione di annunciarlo pochi giorni prima dell’uscita, ha scatenato la gioia dei fans e ha portato all’unico risultato attendibile: vendite mostruose fin dai primi giorni.
Bene, perfetto, dal lato delle vendite Drake si conferma tra i migliori al mondo, ma la musica?

Le aspettative, enormi fino ad ora, non hanno mai scalfito Drake. E così Views si presenta con la bellezza di 20 tracce per una durata complessiva di ben 81 minuti: forse troppi, ma questo è l’ultimo dei problemi del disco; anzi no, in effetti è uno dei problemi. Al primo, abbastanza distratto ascolto, si rimane colpiti da una cosa: la completa monotonia del tono vocale di Drake. Sembra di ascoltare per lunghi tratti la stessa canzone, interrotta qua e là da qualche featuring. Con un ascolto più attento le cose migliorano, ma non vertiginosamente. Bisogna aspettare la quarta traccia Feel No Ways, per interrompere la noia e, andando oltre, le cose non decollano troppo. Suona tutto piuttosto ripetitivo, tant’è che sentire voci diverse è quasi un sollievo. Tralasciando la mediocre Faithful e la sua riesumazione abbastanza senza senso di Pimp C, sono proprio le collaborazioni ad essere gli episodi più riusciti: non tanto Grammys, in cui Future non è nella sua forma migliore, ma la funky One Dance e sopratutto Too Good con l’onnipresente Rihanna. Oltre a questo tirano su la qualità i due singoloni Pop Style e la hit, madre di infiniti meme, Hotline Bling.

Un po’ poco, sopratutto perchè ci si aspettava uno dei dischi dell’anno. Il problema di Views è che, oltre ad essere, come detto, molto piatto, non suona neanche nuovo; anzi, a dirla tutta ha sonorità davvero poco originali. Nonostante questo, il lavoro complessivo viene salvato da quelle 5-6 tracce di livello, che probabilmente finiranno pure in diverse classifiche di fine anno. Questo, naturalmente, non consola e anzi, non fa che accrescere la delusione.
Sicuramente un brutto passo indietro per Drake.

Traccia consigliata: Too Good