C’è qualcosa che Donald Glover non sappia fare? A giudicare dal curriculum che può vantare a soli 33 anni, sembra proprio di no.

Da attore a comico a rapper, per l’artista statunitense il 2016 è stato un anno più che favorevole: dopo la bellissima serie tv Atlanta – scritta, girata e recitata da lui – Childish Gambino torna col suo terzo album, Awaken, My Love!, che segna un vero e proprio cambiamento drastico nella carriera artistica del già poliedrico Glover.

L’inversione di marcia rispetto all’hip-hop di Camp e Because the Internet la si presentiva già in Atlanta, la cui colonna sonora era in larga parte un omaggio alla musica black, principalmente all’hip-hop degli anni ’90 e con qualche incursione di soul e funk. Awaken, My Love! parte proprio da queste componenti per dare vita a 50 minuti di bellezza in forma musicale, ma di una bellezza vitale e corale, quasi pura, sempre positiva.

Awaken, My Love! si apre col gospel di Me and Your Mama: due minuti che preparano alla meravigliosa esplosione funky che arricchisce l’urgenza della richiesta “let me into your heart”. Al di là della pienezza della produzione strumentale dalla spiccata influenza anni ’70 (Parliament-Funkadelic e Prince in primis), è la voce di Gambino il vero strumento di Awaken! My Love: il rap lascia spazio ad un cantato mai uguale a se stesso, invasato nel brano che apre l’album quanto isterico nella successiva Have Some Love, per diventare poi disturbante quando interpreta il personaggio di Boogieman, tornare più limpida per adattarsi al groove di Terrified o Stand Tall, e infine concedere un falsetto distorto nella bellissima Redbone. L’album conserva una coesione musicale forte nonostante alterni arrangiamenti già ricchissimi e impreziositi da cori gospel (Have Some Love, Riot) a brani più chill e più atmosferici (Redbone, Zombies, Baby Boy) o persino minimali (The Night Me and Your Mama Met, Stand Tall); l’unico brano a spezzarne di poco il filo conduttore è California, un brano dai toni più leggeri quanto esotici.

Awaken, My Love!, però, è un album positivo ma mai leggero: c’è una presa di posizione dietro questa positività, ed è quella di chi, preso atto di quel che ha attorno – come Glover stesso fa in Atlanta – decide di rispondere alla bruttezza del mondo regalandogli uno spazio vivo e vitale dove trovare forza e conforto:

Have a word for your brother
Have some time for one another
Really love one another
It’s so hard to find

E se, nel farlo, Glover attinge liberamente da influenze più che palesi, restano spiccate la personalità e la spontaneità con cui questi suoni si sposano per ridefinire il nuovo Childish Gambino (che forse, in questa veste, avremmo preferito chiamare col suo vero nome). La produzione è magistrale, in diversi momenti massimalista, restando deliziosa per tutto l’album, che si presta facilmente al riascolto ad libitum. Awaken, My Love! è cibo per l’anima, proprio nel momento in cui ne abbiamo più bisogno.

Tracce consigliate: Me and Your Mama, Redbone, Have Some Love