La prima volta che ho ascoltato il funk credevo fosse un modo di dire che avevano in America gli americani per mandare a fare in culo la gente, in linea di massima le parolacce tradotte in inglese. La prima volta che ho ascoltato il funk ho ascoltato delle parolacce in inglese credendo che fossero funk. In realtà non le ho mai ascoltate, immaginavo che qualcuno le pronunciasse; ero troppo giovane e vulnerabile per attraversare l’emisfero, era un dato di fatto. Dicevo che alla fine Will Smith non è che facesse così tanto funk, la gente mi dava ragione, in effetti è un attore mi dicevano, sempre troppo educati questi attori americani. La seconda volta che ho ascoltato il funk non me la ricordo davvero ma deve esserci stata per forza perché questi Ava Luna a me ricordano il funk.

ELECTRIC BALLOON
Electric Balloon non è un disco funk. Magari lo fosse, se il funk fosse ancora tra di noi a livelli stratosferici, intendo iperbolici, saremmo tutti liberi di girare con tutine argentate, intendo sbrillantinate, tutte attillate che poi, dal ginocchio in giù, si aprirebbero a disegnare una circonferenza che, così a occhio, dovrebbe essere di diametro almeno sei volte superiore a quello della vostra caviglia. E poi finalmente sì che diremmo “funk you”, o cose del genere. Ma purtroppo, Electric Balloon non è un disco funk. Non lo è abbastanza diciamo. O diciamo che lo è abbastanza per farcelo ricordare e non farci vestire in malo modo. Carlos Hernandez lo sa. Carlos Hernandez è quello che ha creato il funk. No, non è vero; Carlos Hernandez è quello che suona la chitarra e canta negli Ava Luna. Sapete cos’altro sa Carlos? Di preciso non lo so manco io, ma potrei dire per certo che sa anche quello che non è funk. La bene educazione avrei detto una volta. Sì, perché in questo disco c’è anche: RnB, soul, rock n’ roll, punk rock punk disco, indie rock indie pop indie flop, quindi scivolando per James Brown, Sly and the Family Stone, si arriva girando per Wilson Pickett, Aretha Franklin, Otis Redding, curvando di rocambolo si trova Joe Cocker, i Beatles e Jimi Hendrix, che si precipita per Clash, Sex Pistols, Savages, e poi boh a me sono venuti in mente anche i Balthazar e quegli altri Here We Go Magic. Se vi piacciono almeno due di questi gruppi o persone, allora ascoltate sto disco e parlatene tra di voi. Un’altra cosa che proprio mi sono ripromesso di sottolineare è che questa band vanta di una forte presenza femminile. Tra l’altro non è che cantino e basta, come spesso accade quando sono affiancate ai maschietti, ma suonano strumenti veri. Questa, signori miei, è una buona cosa; mi fa venire in mente cose come la pace nel mondo o gli Abba. Beh, fate band con le ragazze e fateci all’amore e dite loro di smetterla con questa storia della pussy rrriot che ci han rotto la minchia.

Tracce consigliate: Daydream, PRPL.