Gli A Whisper In The Noise sono una band che cavalca i prati dell’indie formato USA dal 2002. Vengono da Minneapolis e per questo nuovo album sono in due, West Thordson, voce e tastiera, il quale fondò la band nel 2002 e Sonja Larson , violino e voce.
È chiaro che molti di voi non li conoscano, però siamo qui proprio per parlarne un po’. Sono al quarto album, ed è quello di cui parliamo qui, che prende il nome di To Forget e fanno una musica chiaramente dream pop con qualche accento post-rock, si scivola molto sull’orchestralità e sulle atmosfere eteree e soffuse che si riesce a condividere grazie ai suoni malinconici che però cercano di regalare speranza. Niente di felice, chiaramente, e niente di così vivo.
Di sicuro vi potrebbe venir voglia di dormire, ma vista da un punto di vista un attimo più profondo la musica degli A Whisper In The Noise è pura sinestesia, crea immagini davanti ai nostri occhi o almeno nella nostra mente, ci fa camminare per i sentieri innevati dell’Idaho, o ci riporta con gli Arcade Fire “in the backseat” a guardar fuori pensando a ciò che non c’è più o a ciò che vorremmo ci fosse.
La prima traccia, omonima dell’album, è un qualcosa alla Morricone, tutta strumentale a parte qualche coro, e queste sonorità un po’ epiche seguono per tutto l’album lasciando però il passo a strutture da canzoni vere e proprie ma senza mai cadere nel banale, la voce di Thordson si mantiene dolce, vellutata.
Certo, non mancano momenti di ridondanza in un paio di tracce, fino ad arrivare a Your Hand, che richiama memorie perdute e che risulta essere il pezzo più bello e piacevole di tutto To Forget. L’album emana vero calore ed emozionalità, tutto sembra pronto per la colonna sonora di un qualche film strappalacrime.
Dopo Broderick ecco un altro di quegli album che può riuscire a far piangere i cuori deboli, non ci sono storie vissute dietro ad ogni canzone (o almeno loronon ce lo han detto) però c’è tanta intensità e natura.
È un album vero e coerente, e bello.